Anglicani: verso il Sinodo generale. In agenda proposta di revisione del processo che porta alla scelta dell’arcivescovo di Canterbury

Il Sinodo generale anglicano, organo che guida la Chiesa d’Inghilterra, si riunirà dall’8 al 10 febbraio a Church House, il quartier generale anglicano, nel centro di Londra. L’incontro avviene per la seconda volta in presenza dall’inizio della pandemia, anche se sarà possibile per i partecipanti collegarsi online. Fitto l’ordine del giorno, dove tra l’altro figurano: la proposta di dare più voce alla comunione anglicana, nel processo che porta alla scelta dell’arcivescovo di Canterbury e primate, che è la guida di 85 milioni di fedeli in tutto il mondo; una mozione, promossa dalla diocesi di Durham, per chiedere al governo di fare di più per combattere il traffico di esseri umani e migliorare l’accesso agli aiuti che già esistono. Inoltre una relazione di Lord Boateng, che guida la commissione che sta considerando se sia il caso di rimuovere statue e monumenti, nelle chiese anglicane, che rappresentano personaggi colpevoli di razzismo storico. Nell’agenda figura anche un dibattito sulla persecuzione dei cristiani nel mondo.
Le tre camere dei vescovi, pastori e laici, discuteranno dunque se portare da uno a cinque i voti per la rosa dei nomi dai quali viene scelto il leader della Chiesa anglicana. In questo momento la comunione anglicana esprime soltanto uno dei sedici membri che propongono al premier britannico i nomi ed è, quindi, sotto rappresentata. Tuttavia molti ritengono che dare più spazio ad Africa e Asia, dove la Chiesa è ritenuta più “tradizionalista”, potrebbe aumentare le tensioni tra tradizionalisti e “liberali”. L’argomento è in agenda per il pomeriggio di giovedì 10 febbraio, anche se il processo di consultazione sull’argomento si concluderà soltanto alla fine di marzo, quando verrà formulata una proposta che verrà messa ai voti al Sinodo di luglio.
Sempre giovedì pomeriggio il Sinodo discuterà se chiedere alle diocesi della Chiesa d’Inghilterra di migliorare i loro rapporti con le diocesi dove i cristiani sono perseguitati e se proporre di discutere dell’argomento alla Lambeth Conference del prossimo luglio, la convention che riunisce, ogni dieci anni, vescovi da tutta la comunione anglicana.

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