Vescovi europei: card. Bassetti (Cei), “sogno una nuova Europa solidale che sappia essere casa comune”

“Personalmente sogno una nuova Europa solidale che sappia essere veramente una casa comune – e non solo un insieme di strutture – e che si fondi su un nuovo umanesimo europeo basato sulla centralità della persona umana – la cui dignità è sempre inalienabile – e su una nuova cultura del ‘dialogo’ e dell’’amicizia sociale’ come ha scritto Francesco nella Fratelli tutti”. Lo ha detto questa mattina il card. Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana, ai presidenti delle Conferenze episcopali europee riuniti a Roma per l’assemblea plenaria del Ccee. Bassetti fa riferimento nel suo discorso al tema “delicatissimo” delle migrazioni: “Serve un’azione coordinata a livello internazionale nel gestire un fenomeno, al tempo stesso, complesso e drammatico. Su questo punto è fondamentale il ruolo dell’Europa”. “Inoltre – ha aggiunto -, questa cultura del dialogo può essere costruita, come afferma il Papa, anche dalle ‘religioni’ se queste si mettono al servizio della fraternità nel mondo. Questa è una delle grandi sfide del futuro: “costruire insieme” un mondo di “pace” che sappia, non solo riscoprire “il gusto di riconoscere l’altro” a partire dagli “ultimi”, ma anche “recuperare la gentilezza”, il “perdono” e la “memoria” di chi “ha sofferto molto in modo ingiusto e crudele”, come ad esempio nella Shoah e ad Hiroshima: “Questo vale anche oggi”. E tornando al tema migratorio, il card. Bassetti ha aggiunto: “Quanti uomini, donne e bambini sono costretti ad abbandonare i propri Paesi per trovare rifugio altrove. Come dimenticare l’immagine di quella madre afgana che affida il proprio bimbo dalle sue mani a quelle di chi può assicurargli un futuro più certo. Eppure, anche di fronte a tali scene, così innaturali, vediamo spesso una dolorosa indifferenza”. Il punto di partenza, ammonisce il Papa, “dev’essere lo sguardo di Dio” perché “Dio non guarda con gli occhi” ma “con il cuore”. “E poi un culto di Dio ‘sincero e umile’ che porti al rifiuto delle discriminazioni e a ogni forma di ‘violenza’”, conclude il cardinale.

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