Mafia: Cartello sociale Agrigento, “quadro molto desolante sullo stato di salute” del territorio. “Non lasciare sole forze dell’ordine e Magistratura”

“La puntuale relazione della Dia, relativa al secondo semestre del 2020, conferma un quadro molto desolante sullo stato di salute di un territorio come quello agrigentino dove la capacità di penetrazione e l’assetto organizzativo della mafia e della criminalità organizzata incidono pesantemente sulla vita economica e sociale della provincia alimentando una prassi deviata dove si saldano povertà economica e culturale”. È quanto dichiara il Cartello sociale della provincia di Agrigento, composto dall’Ufficio di Pastorale sociale e lavoro dell’arcidiocesi di Agrigento, dalle segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil in merito alla Relazione del ministro dell’Interno al Parlamento sull’attività svolta e i risultati conseguiti dalla Dia nel secondo semestre del 2020. Nella dichiarazione, firmata da don Mario Scorce, Salvatore Pezzino, Alfonso Buscemi, Emmanuele Piranio e Gero Acquisto, il Cartello esprime apprezzamento anche per il lavoro svolto a servizio del territorio dal prefetto di Agrigento, Maria Rita Cocciufa. “Auspichiamo che su questo quadro tristemente fosco si possa avere una forte reazione dell’opinione pubblica per non lasciare sole le forze dell’ordine e la magistratura a contrastare le strategie della mafia e della criminalità organizzata – affermano i firmatari –. In questo senso auspichiamo altresì che la politica buona dia il suo contributo alla causa recuperando anche la dimensione pedagogica nel suo impegno quotidiano. Siamo altresì convinti – concludono – che sul nostro territorio ci sono anche delle risorse che non si rassegnano alla cultura mafiosa e con grandi sacrifici portano avanti delle intraprese economiche che rappresentano delle punte di eccellenza che fanno ben sperare nel necessario e possibile cambiamento di mentalità e atteggiamento”.

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