Giornata migrante e rifugiato: Sophia Impresa Sociale, “abbattere i muri che ci dividono e costruire ponti che ci collegano”

“Abbattere i muri che ci dividono e costruire ponti che ci collegano. È questo il nostro obiettivo, che portiamo avanti per arrivare ad un Noi sempre più grande”. Marco Ruopoli, presidente di Sophia Impresa Sociale, così parla alla vigilia della 107ª Giornata mondiale del migrante e del rifugiato (26 settembre) dedicata da Papa Francesco al tema “Verso un ‘noi’ sempre più grande”. Un appello al quale Sophia Impresa Sociale ha risposto presente e al quale ha dedicato gran parte della sua attività. La cooperativa di Roma, infatti, dal 2013 crea progetti che impattano la comunità e favorendo l’integrazione di giovani migranti in condizione di vulnerabilità attraverso l’accompagnamento, l’ascolto e la cura. “Tutto è partito da una chiamata di Marco”, racconta Mor Amar, rifugiato politico e socio fondatore di Sophia: “All’inizio non avevamo idee o progetti chiari, e abbiamo cominciato con piccoli lavoretti. Poi abbiamo iniziato a raccontare la mia storia nelle classi ed è nato il primo progetto educativo per sensibilizzare gli studenti sul fenomeno dell’immigrazione. Marco diceva sempre ai ragazzi: ‘Non siamo dello stesso paese, della stessa religione, della stessa cultura, però lavoriamo insieme’. Il lavorare insieme è la chiave di tutto. Ho sempre considerato Marco come un fratello e lui lo stesso. Nessuno ha posto barriere all’altro e questo ci ha permesso di crescere”. Grazie al sostegno della Fondazione Migrantes, il progetto negli anni è cresciuto e di recente ha fatto il suo debutto fuori dai confini nazionali, nel 2019 in Senegal e nel 2020 in Guinea. Anche il ruolo di Mor è cambiato: adesso è il responsabile del progetto e si occupa di organizzare gli incontri. Non va più nelle scuole. Ci pensa Dullal: il giovane del Bangladesh, anche lui divenuto socio della cooperativa, racconta la sua storia di migrazione nelle classi facendo conoscere ai ragazzi un paese del quale si sa poco e niente. “Il ‘noi’ della cooperativa – prosegue Ruopoli – si è allargato e arricchito grazie a loro e alle loro esperienze anche molto difficili. Del resto con i ragazzi che aiutiamo quello che ci importa maggiormente è creare una relazione sincera e un percorso di integrazione personale. Solo così possiamo avere un impatto positivo sulla loro vita e sulla comunità”. Per tale motivo, grazie anche al sostegno della campagna “Liberi di partire, liberi di restare” della Cei, Sophia ha dato vita a “Creare valore attraverso l’integrazione”. Attraverso questo progetto sono stati creati percorsi di integrazione modellati sulle necessità di ciascuno, garantendo sia una formazione professionale e linguistica sia assistenza legale e sanitaria.

 

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Europa