Malattie infettive: Draghi, “il Fondo globale ha salvato circa 44 milioni di vite”. “I prossimi 20 anni devono essere ancora più proficui”

“Nel 2001, il G8 ha istituito il Fondo globale per accelerare la lotta contro le malattie infettive. Ora che il Fondo globale compie 20 anni, possiamo affermare che si è trattato di un successo enorme. Nei Paesi in cui il fondo investe, il numero di decessi collegati all’Aids si è ridotto del 65%; le morti per tubercolosi sono diminuite del 28%; e quelle causate dalla malaria sono calate del 45%. Il Fondo globale ha salvato circa 44 milioni di vite – l’equivalente della popolazione dell’Ucraina”. Lo ha affermato oggi il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, aprendo i lavori dell’evento virtuale sul ventennale del Global Fund co-organizzato da Italia e Global Fund, nell’ambito della settimana della 76ª sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite.
“I progressi raggiunti nel corso degli anni sono ora a rischio”, ha ammonito il premier, osservando che “la pandemia da Covid-19 ha sopraffatto i sistemi sanitari, sottraendo risorse alle attività di contrasto a queste malattie”. “L’anno scorso, almeno un milione di persone non hanno ricevuto cure contro la tubercolosi”, ha proseguito Draghi, aggiungendo che “il numero di test per l’Hiv è sceso di uno sconcertante 20%” e “i progressi contro la malaria si sono arrestati”.
“Ora che le campagne di vaccinazione contro il Covid-19 procedono in tutto il mondo, dobbiamo riaccendere lo spirito che ha portato alla creazione del Fondo globale”, ha esortato il presidente del Consiglio, convinto che “dobbiamo rafforzare i nostri sistemi sanitari, migliorare l’accesso alle cure e incoraggiare la prevenzione. E garantire l’erogazione di finanziamenti sufficienti, sostenibili e prevedibili per raggiungere tali obiettivi”. Draghi ha anche ricordato che dalla costituzione del Fondo, l’Italia ha “contribuito con oltre 1,2 miliardi di euro. Il prossimo rifinanziamento del Fondo dovrà essere generoso ed esprimere una reale solidarietà a livello mondiale. Vogliamo che i prossimi 20 anni del Fondo globale siano ancora più proficui dei 20 anni trascorsi”.

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