Coronavirus Covid-19: Inail, nel settore sanitario in ripresa i contagi a luglio e agosto

In Italia le denunce di contagi sul lavoro da Covid-19 riguardano per il 68,5% dei casi le donne. Il numero delle lavoratrici contagiate supera quello dei lavoratori in tutte le Regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 47,9%, del 46,1% e del 44,3%. È quanto emerge dalla scheda “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 31 agosto 2021)” diffusa oggi dall’Inail.
L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per i contagiati di entrambi i sessi e 58 e mezzo per i deceduti (57 per le donne, 59 per gli uomini). Il 42,5% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (18,9%) e over 64 anni (2,0%). L’86,4% delle denunce riguarda lavoratori italiani. Il restante 13,6% sono stranieri, concentrati soprattutto tra i lavoratori rumeni (pari al 20,9% dei contagiati stranieri), peruviani (12,7%), albanesi (8,1%), moldavi (4,6%) ed ecuadoriani (4,1%). Più di nove morti su 10 sono italiani (90,6%), mentre la comunità straniera con più decessi denunciati è quella peruviana (con il 15,7% dei casi mortali dei lavoratori stranieri), seguita da quelle albanese (12,9%) e rumena (8,6%).
Sono circa 3mila le infezioni di origine professionale di insegnanti, professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di università statali e private. Il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – è sempre al primo posto tra le attività produttive con il 65,2% delle denunce e il 22,8% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità, Asl e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,2% dei contagi e il 10,2% dei casi mortali. Per quanto riguarda il settore della sanità e assistenza sociale, dopo il minimo di infezioni registrato a giugno il suo, una sessantina di casi (erano 400 a giugno 2020), nei mesi di luglio e agosto si sono osservati segnali di ripresa del fenomeno. “Altri comparti produttivi – sottolinea l’Inail – hanno registrato nello stesso periodo, e soprattutto nei mesi estivi, incidenze di contagi professionali in crescita rispetto allo scorso anno. È il caso, per esempio, di trasporto e magazzinaggio, alberghi e ristoranti e commercio”.

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