Sud Sudan: Azione contro la fame, “oltre 7 milioni lottano ogni giorno per il cibo. Serve intervento per contrastare la malnutrizione”

In occasione del decennale dell’indipendenza del Sudan del Sud, avvenuta il 9 luglio 2011, Azione contro la fame, una delle organizzazioni umanitarie che operano nel Paese, chiede un aumento dei finanziamenti globali destinati all’area e un intervento efficace per contrastare la malnutrizione. Circa 7,2 milioni di persone, il 60% della popolazione, infatti, lottano ogni giorno per disporre del cibo necessario.
Per raggiungere 6,6 milioni di persone che nel 2021 necessitano di assistenza urgente, le Nazioni Unite e i suoi partner umanitari, tra cui Azione contro la fame, hanno, ad oggi, bisogno di 1,68 miliardi di dollari per fornire servizi salvavita sufficienti. Attualmente, però, meno del 30% di questo finanziamento è stato assicurato.
“La fame e la malnutrizione stanno aumentando vertiginosamente, mentre i finanziamenti diminuiscono – ha dichiarato Sulaiman Ken Sesay, direttore nazionale di Azione contro la fame nel Sudan del Sud -. I nostri team stanno facendo tutto il possibile per aiutare le famiglie in difficoltà, ma non possono soddisfare da soli bisogni sempre più crescenti. Tutte le parti interessate devono dare priorità alla costruzione della resilienza locale e agli investimenti sul versante della sicurezza alimentare”.
“Le famiglie hanno diritto a un ambiente pacifico in cui vivere, ad acqua pulita da bere e a cibo nutriente da mangiare – ha aggiunto -. Ma già fin troppe volte abbiamo dovuto salvare bambini gravemente malnutriti per aver sofferto la fame per troppo tempo. Talvolta, arrivano troppo tardi per ricevere il nostro aiuto. Nessun bambino dovrebbe morire di fame”.
“È, quindi, responsabilità di tutti fare in modo che ogni famiglia abbia accesso a una quantità sufficiente di alimenti nutrienti per mantenere una dieta sana – ha concluso Ken Sesay -. Nel corso dei prossimi cinque anni, Azione contro la fame incrementerà le proprie competenze per affrontare i casi ricorrenti di malnutrizione e insicurezza alimentare, lavorando a stretto contatto con i partner per combattere le cause profonde e strutturali della fame”.
Negli ultimi 25 anni, l’organizzazione ha lavorato nel Paese per salvare i bambini dalla malnutrizione, concentrandosi sulle aree degli Stati settentrionali di Bahr el Ghazal, Warrap e Jonglei, dove sono presenti basi permanenti. Il team di risposta alle emergenze opera anche da basi temporanee sul campo nella zona di Greater Tonj (Stato di Warrap), Kasingor (area amministrativa di Pibor) e Akobo (Stato di Jonglei).
Tra il 2016 e il 2020, lo staff ha raggiunto più di due milioni di persone (il 63% delle quali sono donne e giovani) con servizi integrati in tema di nutrizione. Azione contro la fame ha anche fornito supporto agricolo a più di 284.000 persone. In questo momento, l’organizzazione sta lavorando per migliorare l’accesso all’acqua, alle strutture sanitarie e all’igiene e per fornire supporto psicosociale alle popolazioni dell’area di Tonj, dove un’ondata di conflitti ha causato sfollamenti.

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