Bielorussia: Marin (Onu), “violazioni diritti umani senza precedenti per ampiezza e gravità. Autorità pongano fine a politica di repressione”

Nell’ultimo anno la Bielorussia ha assistito a una crisi dei diritti umani senza precedenti. Ad affermarlo un’esperta indipendente nominata dal Consiglio Onu per i diritti umani, invitando le autorità a porre fine alla loro politica di repressione e a rispettare pienamente le legittime aspirazioni del loro popolo.
Nel suo report annuale al Human Rights Council, Anaïs Marin sostiene di essere stata informata di gravissime violenze della polizia contro i manifestanti, casi di sparizioni forzate, accuse di tortura e maltrattamenti e continue intimidazioni e molestie nei confronti di attori della società civile. “Le autorità bielorusse – ha spiegato al Consiglio – hanno lanciato un attacco su vasta scala contro la società civile, riducendo un ampio spettro di diritti e libertà, prendendo di mira persone di ogni ceto sociale, perseguendo sistematicamente soprattutto difensori dei diritti umani, giornalisti, operatori dei media e avvocati”. La repressione è tale che “migliaia di bielorussi sono stati costretti a lasciare la loro patria e a cercare sicurezza all’estero – ha proseguito Marin -; tuttavia l’abbattimento di un aereo civile a Minsk il 23 maggio, con l’apparente unico scopo di arrestare un dissidente che era a bordo, ha segnalato che nessun avversario dell’attuale governo è al sicuro da nessuna parte”.
“Chiedo alle autorità bielorusse di porre fine alla loro politica di repressione, di rilasciare immediatamente e incondizionatamente i detenuti in modo arbitrario e di garantire il pieno rispetto dei diritti umani e delle legittime aspirazioni democratiche delle persone in Bielorussia”, ha affermato l’esperta Onu, avvertendo che un ulteriore aggravamento della crisi dei diritti umani e dell’autoisolamento internazionale potrebbe avere conseguenze disastrose per l’intero Paese.

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