Antiriciclaggio: Consiglio d’Europa, Santa Sede riceve i complimenti di Moneyval nel rapporto di valutazione

foto SIR/Marco Calvarese

Moneyval, il comitato di esperti del Consiglio d’Europa incaricato di valutare le misure di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo negli Stati membri, ha pubblicato oggi il rapporto di 274 pagine che esamina le misure messe in atto dalla Santa sede per contrastare il riciclaggio e la loro conformità alle 40 raccomandazioni della Task force sull’azione finanziaria. Le valutazioni riportate nascono da una visita all’inizio di ottobre 2020. L’esito è positivo con addirittura i “complimenti” alle autorità nazionali “per gli sforzi profusi nel rendere costruttiva e tempestiva una cooperazione internazionale”. La Santa Sede è una delle cinque giurisdizioni ad avere raggiunto risultati così positivi. Moneyval incoraggia la Santa Sede (e lo Stato della Città del Vaticano) a “rafforzare ulteriormente le misure per combattere il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo”. Le autorità preposte “hanno generalmente una buona comprensione delle loro minacce e vulnerabilità del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo”. Tuttavia, alcuni casi divenuti di attenzione nazionale sono stati “un campanello d’allarme per un potenziale abuso del sistema interno da parte di figure di livello medio e alto (addetti ai lavori) per vantaggi personali o di altro tipo”. Se “le attività che hanno portato a questi casi sono state scoperte e hanno portato a azioni positive”, i casi “non sono stati affrontati nell’ambito della valutazione del rischio nazionale”.
Moneyval osserva anche che le indagini sul riciclaggio di denaro fino all’ottobre 2020 si sono “trascinate a lungo”, anche per cause esterne e, di conseguenza, “i risultati in tribunale sono stati modesti con solo due condanne per auto-riciclaggio”. Tuttavia, “i recenti sviluppi evidenziati nella relazione in questo settore sono incoraggianti”. Un altro elemento sottolineato è “l’importanza attribuita alla confisca come obiettivo strategico”, come dimostra l’adozione nel 2018 di un solido quadro per la confisca non basata sulla condanna. “Sebbene le autorità competenti siano efficaci nella ricerca e nel sequestro di proventi, esiste un notevole divario tra gli importi identificati e quelli confiscati”. Sulle misure preventive si dice che l’autorità incaricata ha “una buona conoscenza dei suoi rischi di riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo” e gli obblighi di adeguata verifica della clientela e di tenuta dei registri “sono stati applicati con diligenza” ed esiste un rigoroso programma di monitoraggio delle transazioni, così come “i controlli di vigilanza sul settore finanziario impediscono ai criminali e ai loro associati di sedere nel consiglio di amministrazione dell’istituzione autorizzata e dell’organo che rappresenta il suo azionista”.

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