Parlamento europeo: metà dei deputati a Strasburgo, gli altri in streaming. Tra le decisioni fondi per affrontare la Brexit e tutela della biodiversità

(Foto SIR/Parlamento europeo)

Sono 356 gli eurodeputati, quindi oltre la metà del totale, registratisi a Strasburgo per la plenaria in corso questa settimana nella cittadina francese, dove l’emiciclo è tornato a riunirsi dopo 15 mesi a causa del Covid. Nel frattempo i lavori del Parlamento dei 27 erano proseguiti a Bruxelles e soprattutto on line. Oggi il Parlamento ha adottato la sua posizione negoziale sulla riserva di adeguamento alla Brexit da 5 miliardi di euro. I negoziati con gli Stati membri Ue iniziano oggi 9 giugno, con l’obiettivo per i deputati di raggiungere un accordo politico il 17 giugno. Tra i metodi di assegnazione dei finanziamenti, il Parlamento include tre fattori: l’importanza del commercio con il Regno Unito, l’importanza della pesca nella zona economica esclusiva del Regno Unito e la popolazione che vive nelle regioni marittime confinanti con il Regno Unito; un’attenzione specifica a piccole e medie imprese, lavoratori autonomi, alla creazione di posti di lavoro e la reintegrazione dei cittadini europei di ritorno dal Regno Unito; l’esclusione dei settori finanziari e bancari dal sostegno; il 7% della dotazione nazionale destinato alla piccola pesca.
Ieri invece il Parlamento ha approvato la risoluzione sulla “Strategia dell’Ue sulla biodiversità per il 2030 – Riportare la natura nella nostra vita”, che tratta dell’attuale crisi della biodiversità in Europa e nel resto del mondo. “La natura è in declino su scala globale – vi si legge – a un ritmo senza precedenti. Sui circa 8 milioni di specie esistenti, un milione sono a rischio di estinzione”. I deputati si rammaricano che l’Unione europea “non abbia raggiunto gli obiettivi per la biodiversità entro il 2020” e affermano che la nuova strategia deve affrontare in modo adeguato le cinque principali cause dei cambiamenti: cambiamenti nell’uso del suolo e del mare; sfruttamento diretto degli organismi; cambiamenti climatici; inquinamento; e specie esotiche invasive. Evidenziano quindi la necessità di mobilitare 20 miliardi di euro all’anno per l’azione a favore della biodiversità in Europa.

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