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Polonia: dal 13 giugno aumenta il numero di fedeli ammessi alle celebrazioni religiose. Mons. Gadecki, “professare la fede è un diritto umano”

In Polonia da domenica 13 giugno aumenterà il numero di fedeli ammessi alle celebrazioni religiose. Il premier Mateusz Morawiecki ieri sera ha annunciato che invece dell’attuale limite di 1 fedele ogni 15 metri quadrati, dalla prossima settimana in ogni chiesa potranno essere occupati la metà dei posti normalmente disponibili per i partecipanti alle liturgie. La decisione fa seguito a una dura lettera del presidente dei vescovi polacchi, mons. Stanisław Gądecki, il quale, alla notizia di aumento da 50 a 150 persone del numero di partecipanti agli eventi all’aperto, ha rilevato la necessità di “non mantenere ai livelli precedenti le restrizioni riguardanti la partecipazione a riti religiosi”. Il presule ha ribadito che “la possibilità di professare e di praticare la fede è un diritto umano irrinunciabile che influisce sulla condizione spirituale, psichica e fisica”, e pertanto “le restrizioni riguardanti la sfera così importante della vita sociale dovrebbero essere mantenute a livello minimo indispensabile”. Secondo i dati pubblicati martedì 9 giugno dal ministero della Salute polacco, il numero di nuovi contagi è assai modesto. Dall’inizio della pandemia in Polonia, con 38 milioni di abitanti, sono stati eseguiti poco più di 58mila test, ai quali, generalmente, vengono sottoposti solo pazienti con i sintomi riconducibili all’infezione da Covid-19. Dall’inizio della campagna vaccinale sono state somministrate 22.340.624 di dosi, mentre le persone che hanno concluso la vaccinazione sono attualmente 8.368.827.

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