Assegno unico: Arbia (economista), “famiglie con figli categorie più deboli”. Turati (economista), “rilancia attenzione su ruolo chiave famiglie in società”

“La pandemia ha avuto un impatto drammatico da un punto di vista sanitario, ma ha anche avuto l’effetto di acuire le diseguaglianze economiche tra gli individui”. Lo ha detto Giuseppe Arbia, ordinario di Statistica economica, facoltà di Economia dell’Università Cattolica, campus di Roma, intervenuto al webinar promosso questa mattina su “Assegno unico, famiglia e Pnrr”. “Questa crescita della diseguaglianza – ha proseguito il docente – ha riguardato soprattutto le categorie già inizialmente più deboli, in particolare, le famiglie con figli. Le misure redistributive contenute nel Pnrr rappresentano un esempio di come estendere le reti di protezione nel nostro sistema di sicurezza sociale. Esse saranno di sicuro beneficio per la crescita economica a patto che vadano a compensare le diseguaglianze sociali acuite dall’emergenza sanitaria degli ultimi anni e a favorire al contempo il merito”.
Per Gilberto Turati, ordinario di Scienza delle finanze, “l’assegno temporaneo per i figli è una misura che ha molti pregi: rilancia l’attenzione del Paese sulle famiglie con figli e sul loro ruolo chiave nella società, migliora l’impatto redistributivo delle misure esistenti, razionalizza e semplifica le misure oggi previste per i figli a carico”. Fra i possibili problemi “il fatto che il finanziamento dell’assegno unico arriva in larga parte dalla sostituzione di istituti vigenti che vengono riordinati e che non sono chiari gli effetti in tema di partecipazione al mercato del lavoro né in tema di natalità, almeno finché l’assegno non verrà accompagnato da altre misure, come l’estensione dei posti negli asili nido o del tempo pieno nella scuola primaria”.

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