Diocesi: mons. Schillaci (Lamezia Terme), “tiriamo fuori la potenzialità nel cuore di ogni abitante” mettendola “al servizio degli altri con gratuità”

“Mettiamo la nostra vita a servizio degli altri, spendiamoci per il bene, spendiamo le abilità che ciascuno di noi ha mettendole a servizio degli altri con gratuità, generosità, fiducia. Tiriamo fuori quella potenzialità che è nel cuore di ogni abitante di Lamezia, di ogni abitante della nostra Calabria. Tiriamo fuori i doni che ciascuno di noi ha e impieghiamoli nel modo giusto, nel modo migliore”. Così il vescovo di Lamezia Terme, mons. Giuseppe Schillaci, che ieri ha concluso i festeggiamenti in onore dei Santi Pietro e Paolo, patroni della città e della diocesi di Lamezia Terme con una solenne concelebrazione tenutasi sul Corso Numistrano, alla presenza del capitolo dei canonici, dei sacerdoti della città e della diocesi, delle autorità civili e militari. La funzione è stata animata dal coro “Rorate Coeli Desuper” diretto dal maestro Attilio Lorenti.
“Che cosa dice la gente di me? Lo chiede Gesù ai suoi discepoli e ciascuno di noi può provare a rispondere – ha proseguito il presule –. A Gesù non basta rimanere a un livello di ‘sondaggio’ ma chiede ai discepoli: chi sono io per voi? Pietro prende la parola a nome di tutti. In lui vogliamo riconoscerci noi tutti, in Pietro che dice al Signore: ‘Tu sei il significato profondo della mia vita, Tu sei la mia gioia, Tu orienti le mie scelte’. Solo Tu, Signore, fai in modo che nella mia vita ci sia attenzione per gli altri, capacità di benevolenza, bene comune, cura degli altri e del territorio. Pietro ha professato la fede, che noi siamo chiamati ad annunciare; Paolo ha fatto della sua vita un dono, un’offerta”.
Il vescovo ha espresso un pensiero di gratitudine per i quasi due anni del suo ministero episcopale nella Chiesa lametina (6 luglio 2019) e rivolto un ringraziamento a tutte le associazioni di volontariato che hanno consentito lo svolgimento della celebrazione solenne a conclusione della solennità dei santi patroni. Prima della concelebrazione, il vescovo ha benedetto i due alberi della carità vicino alla cattedrale, simbolo e monito per la comunità lametina a camminare sulla strada del bene comune e della solidarietà.

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