Diocesi: Milano, da associazioni e movimenti laicali un documento per le Amministrative. Lavoro, solidarietà, welfare, migranti

La lettera aperta firmata da una ventina di realtà che rappresentano il laicato associato della diocesi di Milano, diffuso oggi in vista delle elezioni amministrative d’autunno, si sofferma su quattro punti prioritari. Anzitutto il capitolo su lavoro, solidarietà e sviluppo sostenibile. “I soli sussidi non possono essere una risposta né esauriente né efficace” all’emergenza occupazionale, si legge nel documento. Per questa ragione “i servizi municipali possono fare rete tra loro, col mondo delle imprese e della cooperazione, con le agenzie per il lavoro e col volontariato sociale, sia per favorire l’accompagnamento della persona e l’incontro tra domanda e offerta, sia finanziando percorsi di riqualificazione professionale”. Inoltre i Comuni “possono mettere a punto misure di incentivazione e de-burocratizzazione per attrarre investimenti produttivi sostenibili e imprese innovative”. Nel tempo post pandemico andranno sperimentate, propongono i firmatari, “buone prassi di ecologia integrale che tengano insieme buona occupazione e cura della casa comune”. In particolare, “il grande piano di investimenti Next Generation Eu deve concretizzarsi nel nostro territorio in opere fortemente contrassegnate da uno sviluppo sostenibile in un’ottica di economia circolare”.
Un capitolo è dedicato a welfare di comunità, salute e accoglienza. “La dura lezione della pandemia è che non basta avere ospedali di eccellenza per assicurare salute a tutti i cittadini”, sostiene il Coordinamento. Per questa ragione bisognerà “potenziare e incrementare i presidi medico-sanitari di territorio, favorendo anche i percorsi di assistenza e cura a domicilio”. Ma più in generale “andranno favorite tutte quelle scelte coerenti con il principio” per il quale “la salute ha una pluralità di dimensioni: la cura di sé, la cura dell’altro, la cura della comunità, la cura dell’accoglienza di chi arriva da terre ferite da guerre, cambiamenti climatici e povertà, la cura dell’ambiente come naturale ‘contenitore’ del benessere di tutti, fragili e non”.

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