Coronavirus Covid-19: Università Cattolica, oggi pomeriggio si presenta nuovo numero dell’Osservatorio Monetario su “Il federalismo alla luce della crisi sanitaria”

“Il federalismo alla luce della crisi sanitaria” è il tema al centro del nuovo numero di Osservatorio Monetario (2/2021) che sarà presentato oggi, alle ore 17, durante un webinar in programma sulla piattaforma Cisco WebEx.
Alla presentazione, dopo i saluti di Nazzareno Gregori, presidente dell’Associazione per lo sviluppo degli studi di banca e borsa (Assbb), seguiranno gli interventi dei docenti dell’Università Cattolica Massimo Bordignon e Gilberto Turati, di Francesco Palermo dell’Università degli studi di Verona e di Nerina Dirindin, dell’Università degli studi di Torino. Introdurrà e coordinerà il dibattito Angelo Baglioni, direttore di Osservatorio Monetario.
“L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha messo a dura prova le strutture sanitarie non solo del nostro Paese ma del mondo intero – si legge in una nota dell’Università Cattolica -. In Italia, in particolare, la tutela della salute rientra tra le funzioni concorrenti tra Stato e Regioni. A livello europeo la Commissione ha giocato un ruolo fondamentale nell’approvvigionamento dei vaccini e nel coordinamento delle politiche nazionali. Ma a entrambi i livelli – nazionale ed europeo – sono emerse diverse criticità come ritardi, difficoltà di coordinamento, confusione nell’attribuzione delle responsabilità. Criticità che hanno riportato in primo piano la questione del federalismo”. Di questo si occupa il secondo numero di Osservatorio Monetario, il rapporto quadrimestrale a cura del Laboratorio di analisi monetaria dell’Università Cattolica (Lam) e dedicato alla congiuntura economica nazionale e internazionale. Dall’analisi emergono due conclusioni, come spiega Angelo Baglioni: “Primo, il decentramento non è il principale responsabile dei problemi osservati durante la crisi sanitaria perché gli strumenti per accentrare il potere di gestione durante un’emergenza esistono; secondo, la risposta europea c’è stata anche se in prospettiva occorre rafforzare i poteri e le risorse a disposizione della Ue per prevenire e rispondere alle crisi sanitarie”.

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