Industria: Istat, prezzi ancora in crescita su mercato interno ed estero

Ad aprile 2021 i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,1% su base mensile e del 6,5% su base annua. Lo riferisce l’Istat, nella nota sui prezzi alla produzione dell’industria e delle costruzioni. L’istituto di statistica evidenzia che “sul mercato interno i prezzi alla produzione dell’industria aumentano dell’1,2% rispetto a marzo e del 7,9% su base annua”. Al netto del comparto energetico, i prezzi registrano un incremento congiunturale dello 0,9% e crescono del 2,9% in termini tendenziali. Sul mercato estero i prezzi aumentano dello 0,9% su base mensile (+0,9% area euro, +0,8% area non euro) e segnano un incremento su base annua del 3,1%, (+2,9% area euro, +3,3% area non euro).
Nel trimestre febbraio-aprile 2021, rispetto ai tre mesi precedenti, i prezzi alla produzione dell’industria crescono del 2,6%. La dinamica congiunturale è più sostenuta sul mercato interno (+2,9%) rispetto a quello estero (+1,9%). Ad aprile 2021, fra le attività manifatturiere, gli aumenti tendenziali più marcati riguardano i settori coke e prodotti petroliferi raffinati (+35,9% mercato interno, +86,3% area non euro) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (+8,8% mercato interno, +11,9% area euro, +8,4% area euro). Flessioni, peraltro contenute, si rilevano soltanto per prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (-0,2% area euro, -1,4% area non euro) e computer, prodotti di elettronica e ottica (-0,2% mercato interno). Ad aprile 2021 i prezzi alla produzione delle costruzioni per “Edifici residenziali e non residenziali” crescono dello 0,7% su base mensile e del 2,3% su base annua. “Ad aprile, i prezzi alla produzione dell’industria registrano un nuovo rialzo su base mensile (+1,1%) e una crescita su base annua in decisa accelerazione (+6,5%, da +2,7% di marzo) – commenta l’Istat –. A determinare la dinamica su base annua dei prezzi sono principalmente i prodotti energetici che segnano marcati rialzi tendenziali sul mercato interno e nell’area non euro, dovuti al confronto con aprile 2020, quando i prezzi di tali prodotti subirono drastiche diminuzioni”.

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