Coronavirus Covid-19: Iss-ministero Salute, Rt in calo a 0,72. Tutte le Regioni a rischio basso, ricoveri sotto soglia ma servono cautela e monitoraggio situazione

Questa settimana continua il calo nell’incidenza settimanale: 51 per 1000mila abitanti (17 maggio-23 maggio) vs 73 per 100mila abitanti (10 maggio-16 maggio). La campagna vaccinale progredisce sempre più velocemente e l’incidenza ha ormai raggiunto un livello (50 per 100mila) che permetterebbe il contenimento dei nuovi casi. È quanto emerge dal report del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, riferito al periodo  17-23 maggio 2021. Nel periodo 5-18 maggio 2021, l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,72 (range 0,65–0,78), in diminuzione rispetto alla settimana precedente, e sotto l’uno anche nel limite superiore.
Tutte le Regioni/Province autonome sono classificate a rischio basso e hanno un Rt medio inferiore a 1, e quindi una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo uno.
Questa settimana, nessuna Regione/Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è sotto la soglia critica (15%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate che passa da 1.689 (18 maggio) a 1.323 (25 maggio). Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale scende ulteriormente (14%). Il numero di persone ricoverate in queste aree passa da 11.539 (18 maggio) a 8.577 (25 maggio).
Nessuna Regione/Provincia autonoma riporta allerte di resilienza.
Si osserva una ulteriore diminuzione nel numero di nuovi casi non associati a catene di trasmissione (10.639 vs 13.565 la settimana precedente). La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in lieve diminuzione (39,4% vs 41,9% la scorsa settimana). Aumenta invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (39.4% vs 38,1%). Infine, il 20,9% è stato diagnosticato attraverso attività di screening.
“La prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria – avvertono gli esperti –, richiede tuttavia di continuare a monitorare con attenzione la situazione e mantenere cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia”.

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