Stati Uniti: in aumento le restrizioni all’aborto. In alcuni Stati firmate nuove leggi che lo vietano

(New York) Secondo un’analisi pubblicata venerdì dal Guttmacher Institute, un organizzazione di ricerca sulla salute riproduttiva, il numero di restrizioni all’aborto approvate dagli Stati Uniti questa settimana ha raggiunto un livello record, superando il numero di norme approvate nell’ultimo decennio.
Tra lunedì e giovedì di questa settimana, sono state emanate 28 restrizioni in 7 stati ed alcune di queste norme includono il divieto di aborto, in aperta contestazione alla sentenza della Corte suprema Roe v. Wade, con cui, nel 1973, è stato legalizzato l’aborto negli Stati Uniti.
I governatori repubblicani Kevin Stitt dell’Oklahoma e Brad Little dell’Idaho hanno firmato questa settimana delle leggi che vietano gli aborti dopo che è stato rilevato un battito cardiaco nel feto. I medici che praticheranno un aborto nonostante il battito possono essere accusati di omicidio.
Il governatore del Montana ha firmato una legge che vieta gli aborti dopo 20 settimane di gravidanza.
In Arizona, una legge approvata in settimana vieta l’interruzione di gravidanza anche se viene scoperta un’anomalia genetica in un feto. Un medico che esegue la procedura in violazione della legge può essere accusato di reato.
L’analisi ha rilevato che le restrizioni vengono imposte anche come regolamenti per le cliniche abortive e per i fornitori di farmaci abortivi. Secondo Guttmacher, quest’anno sono state introdotte tra restrizioni e divieti un totale di 536 norme. L’Arkansas e la Louisiana hanno siglato il maggior numero di divieti.

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