Papa Francesco: all’Azione cattolica, “voi laici di Ac potete aiutare la Chiesa e la società a ripensare quale tipo di umanità vogliamo essere”

(foto Azione cattolica italiana)

“Quali caratteristiche deve avere l’azione, l’opera dell’Azione cattolica? Direi prima di tutto la gratuità. La spinta missionaria non si colloca nella logica della conquista ma in quella del dono”. Lo ha detto Papa Francesco durante l’incontro con il Consiglio nazionale dell’Azione cattolica italiana. “La gratuità, frutto maturo del dono di sé, vi chiede di dedicarvi alle vostre comunità locali, assumendo la responsabilità dell’annuncio; vi domanda di ascoltare i vostri territori, sentendone i bisogni, intrecciando relazioni fraterne. La storia della vostra associazione è fatta di tanti ‘santi della porta accanto’, ed è una storia che deve continuare: la santità è eredità da custodire e vocazione da accogliere”. “Una seconda caratteristica del vostro agire che vorrei sottolineare è quella dell’umiltà, della mitezza. La Chiesa è grata all’associazione a cui appartenete, perché la vostra presenza spesso non fa rumore, ma è una presenza fedele, generosa, responsabile. Umiltà e mitezza sono le chiavi per vivere il servizio, non per occupare spazi ma per avviare processi. Sono contento perché in questi anni avete preso sul serio la strada indicata da Evangelii gaudium. Continuate lungo questa strada: c’è ancora tanto cammino da fare!”.
Francesco si è poi soffermato sulla parola “cattolica” che “si può dunque tradurre con l’espressione ‘farsi prossimo’. Il tempo della pandemia, che ha chiesto e tuttora domanda di accettare forme di distanziamento, ha reso ancora più evidente il valore della vicinanza fraterna: tra le persone, tra le generazioni, tra i territori. Essere associazione è proprio un modo per esprimere questo desiderio di vivere e di credere insieme. Attraverso il vostro essere associazione, oggi testimoniate che la distanza non può mai diventare indifferenza, non può mai tradursi in estraneità. Potete fare molto in questo campo, proprio perché siete un’associazione di laici. È ancora diffusa la tentazione di pensare che la promozione del laicato – davanti a tante necessità ecclesiali – passi per un maggiore coinvolgimento dei laici nelle ‘cose dei preti’. Con il rischio che si finisca per clericalizzare i laici. Ma voi, per essere valorizzati, non avete bisogno di diventare qualcosa di diverso da quello che siete per il Battesimo. La vostra laicità è ricchezza per la cattolicità della Chiesa, che vuole essere lievito, ‘sale della terra e luce del mondo’. Il Papa ha aggiunto: “in particolare, voi laici di Azione cattolica potete aiutare la Chiesa tutta e la società a ripensare insieme quale tipo di umanità vogliamo essere, quale terra vogliamo abitare, quale mondo vogliamo costruire. Anche voi siete chiamati a portare un contributo originale alla realizzazione di una nuova ‘ecologia integrale’: con le vostre competenze, la vostra passione, la vostra responsabilità”.

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