Diocesi: mons. Leuzzi (Teramo) ai giovani, “hai mai riflettuto sul fatto che i tuoi genitori col loro lavoro ti consentono di proseguire nelle tue scelte?”

“Cari giovani, il mese di maggio inizia con la festa di S. Giuseppe lavoratore. È il giorno in cui si celebra la giornata del lavoro. Forse l’argomento per molti non sarà di grande gradimento. Non so quanti like riceverò!”. Inizia così la consueta lettera mensile che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, destina ai giovani della diocesi, invitando questa volta a riflettere su come Gesù ha aiutato suo padre Giuseppe nella sua bottega da carpentiere. “Hai mai riflettuto sul fatto che i tuoi genitori col loro lavoro ti stanno consentendo di proseguire nelle tue scelte? Oppure sei dell’idea che tutto ti sia dovuto?”, chiede il vescovo aprutino portando ad esempio la sua vita, nella quale i suoi genitori hanno lavorato per lui, permettendogli di studiare ed impegnarsi nella vita della Chiesa e della società. Partire da questa esperienza di gratuità per costruire il proprio futuro è imprescindibile ed è lo stimolo a prepararsi al mondo del lavoro che non deve essere evitato perché sinonimo di sacrificio ma essere stimolo a far crescere gli altri con la propria intelligenza e capacità. Come per Gesù, cresciuto grazie ai suoi genitori per poi servire l’umanità. “L’esperienza della pandemia ci chiede di fare un passo in avanti nel nostro impegno di servizio nella Chiesa e nella società”, scrive mons. Leuzzi ai giovani teramani, invitandoli a costruire la società scoprendo la vocazione di lavoratori, indipendentemente dal ruolo. “Vi auguro di non sciupare il tempo in occupazioni prive di prospettiva, ossia fini a se stesse. Imparate da chi ha lavorato per gli altri, a cominciare dai vostri genitori, e sappiate accogliere il loro testimone per costruire insieme la civiltà dell’amore”, conclude il vescovo di Teramo-Atri ricordando che sabato 8 maggio, alle 16.30 nel santuario di San Gabriele, si svolgerà la veglia mariana internazionale dei giovani con il Giubileo dei cresimandi e degli adolescenti. “Riscopriamo la gioia di Gesù che si è preparato al suo futuro partecipando alla semplice vita della bottega e della sua famiglia. Così, anche tu sarai un costruttore della società, perché farai crescere tutti coloro che incontrerai nella vita”, conclude il vescovo.

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