Tratta: Rapporto Greta sulla Bulgaria. Necessari miglior accesso alla giustizia, sanzioni dissuasive e risarcimento per le vittime

Un invito alle autorità bulgare a migliorare l’accesso delle vittime di tratta alla giustizia e assicurare il risarcimento e la sostenibilità delle misure anti-tratta attraverso l’assegnazione di adeguati finanziamenti. Sono le raccomandazioni del nuovo rapporto, il terzo sulla Bulgaria, del gruppo anti-tratta Greta (Gruppo di esperti in azione contro la tratta di esseri umani) presso il Consiglio d’Europa pubblicato oggi. Il documento si rifa alla Convenzione sulla lotta contro la tratta, firmato da Sofia, e in particolar modo si concentra sull’accesso alla giustizia e su rimedi efficaci per le vittime della tratta, tenendo presenti gli sviluppi del precedente rapporto risalente al 2016. I progressi registrati riguardano “gli emendamenti alla legge sulla lotta alla tratta e l’adozione della prima strategia nazionale per la lotta alla tratta di esseri umani per il periodo 2017-2021”. Inoltre, si legge nel rapporto, “le autorità bulgare hanno riaperto due rifugi specializzati per le vittime di tratta, gestite da associazioni non-governative e anche un centro di crisi per ragazzi vittime di tratta”. Ciò nonostante, Greta ritiene che Sofia “debba rafforzare il sistema con cui si danno delle informazioni alle vittime riguardo i loro diritti, i servizi disponibili e le modalità per accedevi”. Un’altra richiesta è di “garantire alle vittime l’acceso ad avvocati specializzati”.
Riguardo invece, il risarcimento, secondo gli esperti di GRETA “i requisiti da soddisfare sono talmente elevati che finora solo una di queste vittime ha ricevuto un risarcimento statale”. “Bisognerebbe creare un fondo per il risarcimento delle vittime, che utilizzi i beni confiscati degli autori della tratta”. Per il sistema giudiziario, le raccomandazioni sono di “garantire che i reati di tratta portino a sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive, che il patteggiamento venga usato solo in casi eccezionali e si garantisca una durata ragionevole del processo”. Inoltre, Greta ritiene che le autorità bulgare dovrebbero “rafforzare l’accesso effettivo al mercato del lavoro per le vittime della tratta e la loro inclusione economica e sociale”.

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