Lavoro: Istat, a marzo 2021 retribuzioni contrattuali invariate rispetto a febbraio, +0,6% in un anno

A marzo 2021 l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie invariato rispetto a febbraio 2021 ed è aumentato dello 0,6% rispetto a marzo 2020. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati su “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali” riferiti al periodo gennaio-marzo 2021. “Nel primo trimestre del 2021 si registrano importanti segnali di ripresa dell’attività contrattuale, con otto contratti ratificati nell’arco dei tre mesi”, spiega l’Istat, aggiungendo che “da gennaio 2021 riprende a diminuire con continuità, seppur lentamente, la quota dei dipendenti con contratto scaduto. La dinamica salariale rimane comunque molto contenuta, a causa dell’elevato numero di contratti in attesa di rinnovo e del fatto che molti degli incrementi, negli accordi di rinnovo, sono previsti a partire dal prossimo anno”. Con riferimento ai principali macrosettori, si legge nel report, l’aumento tendenziale è stato dello 0,9% per i dipendenti dell’industria, dello 0,6% per quelli dei servizi privati ed è stato nullo per quelli della pubblica amministrazione.
I settori che presentano gli aumenti tendenziali più elevati sono quelli del credito e delle assicurazioni (+2,0%), del legno, carta e stampa (+1,8%) e dell’edilizia (+1,6%). L’incremento è invece nullo per i settori del tessile, dell’abbigliamento e lavorazione pelli, delle industrie chimiche, del commercio, delle farmacie private, delle telecomunicazioni e della pubblica amministrazione. Alla fine di marzo 2021, i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica (30 contratti) riguardano il 21,5% dei dipendenti – circa 2,7 milioni – e un monte retributivo pari al 22,3% del totale. Nel corso del primo trimestre 2021 sono stati recepiti otto contratti mentre quelli che sono in attesa di rinnovo ammontano a 43 e interessano circa 9,7 milioni di dipendenti – il 78,5% del totale – con un monte retributivo pari al 77,7%, si tratta di 300mila lavoratori in meno rispetto al dato di fine dicembre. La retribuzione oraria media, rispetto al primo trimestre del 2020, è cresciuta dello 0,7%.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia