Papa Francesco: ai venezuelani, “vorrei venirvi a visitare”. “Nessun intervento esterno vi impedisca di percorrere il cammino di unità nazionale”

“Cerchiamo il cammino dell’unità nazionale, e questo per il bene del Venezuela”. È l’invito contenuto nella parte finale del videomessaggio inviato dal Papa in occasione della beatificazione di José Gregorio Hernández Cisneros, in programma domani a Caracas. “Un’unità operativa in cui tutti, con serietà e sincerità, a partire dal rispetto e dal riconoscimento reciproco, anteponendo il bene comune a qualsiasi altro interesse, lavorino per l’unità, la pace e la prosperità, di modo che i cittadini e le cittadine vivano così con normalità, produttività, stabilità democratica, sicurezza, giustizia e speranza”, l’auspicio di Francesco: “Prego affinché, tutti insieme, recuperiamo quel Venezuela in cui tutti sappiano di avere un posto, in cui tutti possano trovare un futuro. E Chiedo al Signore che nessun intervento esterno vi impedisca di percorrere questo cammino di unità nazionale”. “Quanto vorrei potervi visitare, per lo meno manifestare il mio accompagnamento in questo cammino”, rivela il Papa, che fa riferimento alla “terribile pandemia del Covid-19 che ci sta colpendo tutti”: “Ho particolarmente presenti oggi i tanti morti, i tanti contagiati dal coronavirus che hanno pagato con la loro vita, per svolgere i propri compiti in condizioni precarie. Questa stessa pandemia, che oggigiorno incide su questa grande festa della fede della beatificazione, e che la riduce, al fine di evitare contagi per motivi di sicurezza, di salute, ci mette tutti in casa, non ci permette di uscire in strada a celebrare, a gridare, no, perché la pandemia è pericolosa. E vi accompagno in questa celebrazione – consentitemi il termine – ‘pandemica’, ossia una celebrazione senza nulla, per il dolore della pandemia. Ho anche presenti tutti quelli che hanno lasciato il paese alla ricerca di migliori condizioni di vita, e anche quelli che sono privati della libertà e quanti mancano del necessario. Siete tutti concittadini del Beato, tutti voi. E tutti avete gli stessi diritti. Vi accompagno con amore, tutti. E così come conosco bene le sofferenze, conosco anche la fede e le grandi speranze del popolo venezuelano”. Per il Santo Padre, “la beatificazione del dottor Hernández è una benedizione speciale di Dio per il Venezuela, e ci invita alla conversione verso una maggiore solidarietà degli uni con gli altri, per produrre tutti insieme la risposta del bene comune tanto necessaria affinché il paese riviva, rinasca dopo la pandemia con spirito di riconciliazione. È una grazia che bisogna chiedere: lo spirito di riconciliazione; perché sempre ci sono problemi nelle famiglie, nelle città, nella società, c’è gente che si guarda un po’ di traverso, che si guarda male, e c’è bisogno della riconciliazione sempre, la mano tesa! Ed è un buon investimento sociale la mano tesa. Perciò, in mezzo a tutte le difficoltà – l’appello – chiedo a tutti voi che tanto amate il dottor José Gregorio, di seguire l’ammirevole esempio di servizio disinteressato agli altri. Credo sinceramente che questo momento di unità nazionale, attorno alla figura del medico del popolo, costituisca un momento particolare per il Venezuela ed esige da voi che andiate oltre, che compiate passi concreti a favore dell’unità, senza lasciarvi vincere dallo sconforto”. “Sull’esempio del dottor José Gregorio, che siate capaci di riconoscervi reciprocamente come uguali, come fratelli, come figli di una stessa Patria”, conclude Francesco: “Che vi mostriate disponibili a servire, e abbiate la sufficiente umiltà per lasciarvi servire, per aiutare a lasciarvi aiutare, per perdonare e lasciarvi perdonare. Non dimenticatelo: gli uni agli altri o, come diceva quella vecchietta, ‘e gli altri agli uni’. Reciproco, sempre. Prego Dio per la riconciliazione e la pace tra i venezuelani, vorrei venirvi a visitare. Che le istituzioni pubbliche sappiano offrire sempre sicurezza e fiducia a tutti, e che il popolo di questa bella terra trovi sempre opportunità per lo sviluppo umano e la convivenza. Prego, cari fratelli e sorelle, affinché il nuovo beato ispiri, in particolare, tutti i dirigenti, tutti: sindacali, accademici, politici, imprenditoriali, religiosi, tutti, universitari, e altri, a impegnarsi seriamente per ottenere un’unità operativa. Un vecchio proverbio dice: ‘o ci salviamo tutti o non si salva nessuno’”.

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