Primo maggio: Acli Roma, “il lavoro sia S.M.A.R.T.”

“Uno sguardo nuovo al lavoro, affinché sia sempre davvero S.M.A.R.T., nel senso di: Sicuro, Motivante, Adeguato, Rispettoso e Tutelato”. Lo scrivono in una nota le Acli di Roma e provincia, in occasione della prossima Festa dei Lavoratori. Sono questi, infatti, i cinque aggettivi, secondo le Acli romane, che “devono essere sempre alla base di ogni occupazione professionale, pur di fronte a nuove modalità di lavoro agili e flessibili rese indispensabili dalla pandemia”.
Le Acli ricordano i dati del lavoro a Roma relativi al 2019 e recentemente resi noti dal Campidoglio: sono stati registrati 25.728 infortuni sul lavoro, di cui 34 mortali, perciò il lavoro deve essere “sicuro”. Il voto di soddisfazione medio è di 7,3 su 10, appena sotto la media nazionale, quindi un lavoro “motivante” permette al lavoratore di “non trovare gratificazione soltanto nel compenso, ma di ricevere un valore aggiunto dall’impego che svolge”. Il tasso di occupati sovraistruiti è del 27,2%, c’è quindi bisogno che il lavoro sia “adeguato” perché “corrisponda alle aspettative e ai desideri delle persone”, e possa essere il compimento di un percorso che spesso costa tempo, denaro e sacrifici. Attenzione anche al tasso di occupazione femminile è al 57,8% rispetto al 70,7% di quello maschile, mentre l’incidenza degli occupati stranieri sul totale degli occupati è del 15%. “C’è quindi la necessità di un lavoro ‘rispettoso’, che coinvolga tutti, senza distinzione di genere, età o paese d’origine”. L’incidenza dei lavoratori atipici, cioè a tempo determinato o in collaborazione, è del 13,1% con quasi 29.000 atipici in condizione di inoccupazione forzata, fondamentale. “Quindi, che ogni impiego sia ‘tutelato’, così che tutti possano acquisire maggiore sicurezza e fiducia nel futuro”.

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