Quaresima: mons. Piazza (Sessa Aurunca), no alla “suggestione illusoria che occulta e la consolazione che dona luce”

“Abituarsi alla lealtà, con Dio, con se stessi e con gli altri condurrà alla gioia di nuova fraternità che dà respiro e consistenza alla vita”: conclude così il vescovo di Sessa Aurunca, mons. Orazio Francesco Piazza, l’ultima tappa dell’itinerario di meditazione e spiritualità “Convertire il Cuore verso Dio e verso i fratelli”, prima di vivere l’esperienza del triduo pasquale. Un cammino a tappe, tra le tentazioni e le consolazioni dell’uomo, per rinsaldare il dialogo con Dio e con i fratelli tra tentazioni/suggestioni e consolazioni per accompagnare i fedeli all’edificazione “dell’uomo spirituale”.
“Ogni giorno viviamo l’esperienza condivisa e sofferta dell’amore: quel sacrificio dell’amore che, nella durezza della prova, rende vera la vita; nel silenzio, nella prova, che permette di rileggere e considerare quanto si sta vivendo, permette di sbocciare alla qualità di vita che trasforma la persona, le relazioni, il contesto vitale della nostra vicenda umana”, osserva il presule, per il quale la “seduzione illusoria, che tende a nascondere la verità delle persone e delle cose, oscura il cuore e pone in ombra noi stessi e la vita: quando si inizia a non dire, a tergiversare, a manipolare la realtà, giustificando le fughe e centrando la ricerca della vita solo su pretese, come esclusiva realizzazione personale, saremo condotti e indotti a fare scelte sbagliate e non produttive; saremo costruttori di un mondo parallelo, non reale, costruendo in noi la trama di mille ragioni per giustificarlo: ragioni interne ed esterne. Colui che sussurra all’orecchio, per sedurci e per alienare il nostro cuore, toglie serenità ed equilibrio, capacità di discernimento; agisce attraverso menzogna, parvenza di verità. Nasconde la verità per mostrare un falso realismo di un’altra verità che, però, non c’è; alimenta tutte le possibili motivazioni e raccoglie tutte le possibili forze che forse non pensavamo neppure di possedere, affinché quella menzogna diventi verità da conseguire, a tutti i costi”. Questo, l’invito del vescovo, “è l’inganno che dobbiamo smascherare: nascondere le vere ragioni del nostro vivere e agire. Per altro, nessuna azione, parola, pensiero, seppur tutelati nel segreto di noi stessi, rimarranno in ombra: verranno alla luce, emergeranno comunque a verità. Non si può ingannare se stessi e Dio; possiamo solo fingere con gli altri, ma anche questo sarà svelato”.

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