Diocesi: Caritas Udine, on line la “prima” della riduzione teatrale del poema “Il linguaggio degli uccelli” con giovani richiedenti asilo

Un evento conclusivo per chiudere il cerchio di un percorso all’insegna dell’arte, della musica e, soprattutto, dell’inclusione e integrazione. Un evento che doveva essere in presenza, ma la pandemia ha ormai allenato tutti alla riprogrammazione creativa di iniziative e progetti: sarà così anche domani, domenica 21 marzo, quando la Caritas diocesana di Udine, alle 17.30 sul proprio canale YouTube, presenterà la “prima” della riduzione teatrale, a cura di Alberto Chicayban, del poema del mistico sufi persiano Farid Uddin Attar, “Il linguaggio degli uccelli”. Si tratta della tessera conclusiva del percorso di “stimolazione musicale” che lo stesso Chicayban – compositore, chitarrista e arrangiatore, originario di Rio De Janeiro che da anni vive e lavora in Friuli – ha realizzato insieme ai giovani richiedenti asilo inseriti nel progetto Sai (Sistema accoglienza e integrazione) del Comune di Cividale, gestito dalla Caritas di Udine.
“Il laboratorio di stimolazione musicale – spiega Chicayban – si è articolato in dieci incontri, si tratta di un’esperienza nata nel 1986 all’Università federale di Rio De Janeiro e che può essere applicata in ambiti molto diversi, anche in un percorso di integrazione, come in questo caso. Durante i laboratori si inizia con un processo di rilassamento, poi gli esercizi successivi usano il ritmo e la musica, sia vocale sia strumentale, fatta dalle stesse persone che partecipano. Alla fine di tale percorso si propone un evento finale che funge da ‘specchio’ per i partecipanti. L’obiettivo del laboratorio è quello di aumentare il livello di integrazione, ma anche di creatività e flessibilità delle persone nella risoluzione dei problemi che incontrano”.
Insieme ai ragazzi del Sai, impegnati alle percussioni, ci saranno gli attori Aida Talliente e Manuel Marrese oltre a musicisti del calibro di Michele Pucci, Katia Marioni, Mehdi Limoochi e Chicayban stesso. La giornata individuata per la “prima” non è stata scelta a caso, spiega una nota della diocesi: “Il 21 marzo è infatti un felice incrocio di ricorrenze significative: è il primo giorno di primavera, ma anche la Giornata mondiale della poesia nonché la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale”.
“Il Sai di Cividale da anni ha scelto i linguaggi artistici come strumento di inclusione sociale e benessere psicosociale dei beneficiari – afferma la coordinatrice Sai, Francesca Peresson –. Crediamo che l’integrazione sul territorio non avvenga solo con l’inserimento economico e abitativo di una persona, ma tessendo legami che possano supportarla quando sarà uscita dal progetto. Inoltre l’arte, nello specifico la musica, è capace di migliorare le condizioni di salute psicofisica degli individui, aspetto molto importante per le persone accolte, spesso fuggite dal proprio paese e traumatizzate”.

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