Diocesi: mons. Piemontese (Terni), “mons. Sciaboletta ha interpretato i segni dei tempi, le provocazioni del Concilio in maniera originale”

“Don Sandro ha accolto la chiamata di Gesù fin dall’infanzia, ha affinato la familiarità col Signore nel seminario di Narni e di Assisi e, giovane prete, pieno di entusiasmo e di zelo, si è donato agli uomini, alla cura delle anime, all’apostolato, ha speso la sua vita nell’annuncio del Vangelo, inviato da Gesù”. Così il vescovo di Terni-Narni-Amelia, mons. Giuseppe Piemontese, ha tratteggiato la figura di mons. Sandro Sciaboletta, di cui ha celebrato oggi i funerali nella cattedrale di Terni.
Il vescovo ha ricordato come don Sciaboletta sia “stato protagonista in mezzo ad una generazione di uomini e donne della nostra città, del Kosovo, che la Provvidenza ha voluto si intrecciasse in una relazione di amicizia, di solidarietà e di grazia”. “Le relazioni umane e amichevoli con chiunque incontrasse, le scelte pastorali al passo col dopo concilio, la passione che poneva nell’esercizio del suo ministero sacerdotale ne hanno fatto uno dei sacerdoti più conosciuto e stimato della diocesi”, ha proseguito mons. Piemontese, sottolineando che di mons. Sciaboletta “molti ne conservano il ricordo e sono meravigliati e orgogliosi di tanto dinamismo”. Il vescovo ha poi riproposto le parole pronunciate dallo stesso sacerdote in una video intervista di due anni fa al sito “Terni in rete” in occasione dei 50 anni di permanenza a S. Maria Regina come parroco: comunità che “è stata la sua vita”, così come si è speso nell’apostolato tra i lavoratori e nell’impegno sociale e di carità che ha portato al gemellaggio con il Kosovo. Il tutto vissuto con “spiritualità francescana”. “L’ultima volta che ho parlato con don Sandro è stato il 14 gennaio 2021 alle 17.41”, ha rivelato il vescovo, aggiungendo: “Mi parla del Covid, ma mi dice che può farcela”. Invece la malattia lo ha vinto.
“Don Sandro, in un discernimento profondo e costante, ha cercato la volontà di Dio, ha interpretato i segni dei tempi, le provocazioni del Concilio in maniera originale ed ha cercato di coinvolgere generazioni di bambini, di giovani e di adulti”, ha concluso mons. Piemontese: “Ora affida a voi, fedeli della parrocchia di S. Maria Regina non di ripetere quanto ha fatto lui, ma di interpretare a vostra volta la volontà di Dio e i segni dei tempi attuali, particolarmente difficili, travolti dalla pandemia e da indifferenza religiosa generalizzata”.

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