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Caso Navanly: Consiglio d’Europa, “sentenza arbitraria. Rispettare obblighi assunti dalla Russia come Stato membro”. Continuano gli arresti

Le più alte cariche del Consiglio d’Europa hanno rilasciato oggi una dichiarazione congiunta in cui affermano di “deplorare profondamente” la sentenza di condanna nei confronti di Alexei Navalny dal momento che essa fa riferimento a “una precedente condanna penale che la Corte europea dei diritti dell’uomo”, nella sentenza Navalny c. Russia del 17 ottobre 2017, “aveva ritenuto arbitraria e manifestamente irragionevole” e contraria alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo, “di cui la Russia è parte”. L’invito alla Russia quindi è di “rispettare gli obblighi internazionali ai sensi della Convenzione”. Nella dichiarazione si fa anche riferimento con “preoccupazione” agli arresti di manifestanti e giornalisti che stanno avendo luogo sul territorio della Federazione e di cui i social riferiscono. Un caso in particolare sta attirando attenzione e proteste: quello di Sergei Smirnov, editore della piattaforma indipendente Mediazone, arrestato il 30 gennaio e poi rilasciato, ma ieri condannato a 25 giorni di carcere con l’accusa di “ripetute violazioni delle norme sulle manifestazioni”. Le immagini che arrivano dai centri di detenzione (nella foto) mostrano condizioni disumane in cui sono tenute le persone. Per questo oggi il Consiglio d’Europa richiama la Russia al “rigoroso rispetto” dei diritti fondamentali e chiede alle autorità russe di “indagare pienamente su tutte le segnalazioni di abusi commessi contro manifestanti pacifici e giornalisti e di perseguire i responsabili”, secondo “obblighi e impegni assunti dalla Russia in quanto Stato membro del Consiglio d’Europa”.

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