Hate speech: Pasta (Università Cattolica), “è necessario contestualizzare le parole”

“Nel campo degli hate studies è necessario il punto di vista pedagogico che può essere utile sull’affermarsi di processi di elezione dei gruppi bersaglio”. A ricordarlo è Stefano Pasta, ricercatore in Didattica e Pedagogia speciale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, durante l’incontro di questa mattina all’Università Cattolica di Milano sui discorsi d’odio. L’esperto ha parlato del lavoro svolto dall’Osservatorio MediaVox dell’ateneo ed in particolare ha illustrato i risultati dello studio riguardo alla forma di odio che prende di mira Rom e Sinti che ha analizzato i tweet pubblicati fra giugno e dicembre 2020. “Abbiamo raccolto – spiega – nella rete un corpus di tweet, individuando i picchi. Per esempio sull’antigitanismo c’è costanza nei mesi. Questo ci aiuta a fare delle riflessioni. Gli annotatori dell’Osservatorio inoltre hanno sottolineato le forme e individuato nove retoriche prevalenti, rilevando delle differenze. La sola estrazione tramite intelligenza artificiale non sarebbe stata sufficiente per studiare il caso”. “Una proposta su cui ci stiamo confrontando è lo spettro dell’odio per cui abbiamo individuato sette indicatori su cui porre l’attenzione: se il discorso è pubblico, se l’individuo preso di mira è un singolo, se il contenuto esprime l’odio, se ha l’intento di far del male, se non vuole redimere, se rende possibile una risposta violenta e se incita alla violenza”. In conclusione, “emerge – sottolinea – la necessità di contestualizzare le parole: l’intelligenza artificiale può aiutare a rilevare i processi che polarizzano dialetticamente i soggetti in un ‘noi’ e un ‘loro’. La logica algoritmica dell’intelligenza artificiale che si occupa di informazioni già codificate che ragiona su stimoli e risposte è un apporto importante ma non può essere sensibile al contesto e va coniugata con la sensibilità umana dei ricercatori. Un approccio che parte dall’educazione interpreta e produce significato, un’operazione sensibile al contesto”.

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