Cile: la Conferenza episcopale chiede ai cittadini di firmare la proposta di iniziativa popolare sulla libertà religiosa

La libertà religiosa include il suo libero esercizio, la libertà di professare, conservare e cambiare religione o credo, nonché il diritto di associarsi per professare e diffondere una religione o un credo, sia in pubblico si in privato, purché non si oppongano alla morale, buone maniere o ordine pubblico. Le confessioni e le credenze religiose sono riconosciute come soggetti di diritto e godono di piena autonomia e parità di trattamento. Possono erigere templi, dipendenze e luoghi di culto, che saranno esentati da ogni genere di contribuzione. I genitori e, se del caso, i tutori hanno il diritto che i propri figli o ricoverati ricevano un’educazione religiosa, spirituale e morale conforme alle proprie convinzioni. Sono questi, in sintesi, i punti dell’iniziativa popolare n. 3042, inviata alla Convenzione costituzionale del Cile dalla maggioranza delle confessioni religiose presenti nel Paese. La Conferenza episcopale del Cile, in una nota diffusa ieri, invita tutti i credenti e i cittadini a sostenere con la propria firma fino al 6 gennaio questa proposta che si propone di sancire con chiarezza nella nuova Costituzione il diritto alla libertà religiosa e di coscienza.
Questa norma raccoglie la tradizione costituzionale cilena, recepisce i termini essenziali in materia dei principali trattati internazionali sui diritti umani firmati dal Cile. Ma si estende, per la prima volta, ai culti tradizionali dei popoli nativi. È un testo che è stato concordato in un processo di molte consultazioni e per diversi mesi tra le varie confessioni e credenze religiose, con rappresentanti della Chiesa cattolica, della Chiesa ortodossa, della Chiesa anglicana del Cile, della Tavola allargata dell’Unione evangelica nazionale, della Piattaforma evangelica nazionale, della Comunità musulmana del Cile, della Comunità ebraica del Cile, della Chiesa di Gesù Cristo e dei Santi degli Ultimi giorni, del Centro islamico del Cile, della Chiesa avventista del Settimo giorno, della Corporazione mapuche Enama, del Consiglio politico mapuche “Walmapu” e del Consiglio politico dei popoli indigeni.

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