VIII centenario francescano: Greccio, istituito Coordinamento ecclesiale tra Frati minori di Umbria, Lazio e Toscana e diocesi di Rieti, Assisi e Arezzo

(Foto Frontiera Rieti)

È stato annunciato, ieri a Greccio, con la nascita di un Coordinamento ecclesiale tra le realtà francescane e le diocesi di Rieti, Assisi e Arezzo, l’VIII centenario francescano che vede un cammino verso i cinque importanti anniversari: nel 2023 si conteranno 800 anni dalla redazione della Regola Bollata e dall’invenzione del primo presepe di Greccio; nel 2024 si ricorderanno le stimmate ricevute dal Poverello a La Verna, vicino Arezzo; nel 2025 la composizione del Cantico delle Creature e nel 2026, ad Assisi, si celebreranno gli otto secoli dalla morte di san Francesco. Per far sì che queste celebrazioni memoriali “avvengano nel modo più ordinato e fruttuoso, evitando la dispersione e favorendo la collaborazione tra le persone e gli enti coinvolti” è stato creato un Coordinamento ecclesiale il cui protocollo di intesa è stato siglato dai vescovi Domenico Sorrentino (Assisi), Domenico Pompili (Rieti) e Riccardo Fontana (Arezzo), insieme ai rappresenti provinciali dei Frati minori di Umbria, Lazio e Toscana. L’VIII centenario francescano, riferisce una nota stampa della diocesi di Rieti, avrà una risonanza internazionale come confermato presenza, ieri in collegamento da Betlemme, del custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, e la lettera che i ministri generali dei diversi ordini hanno indirizzato per l’occasione agli uomini e alle donne delle famiglie francescane, letta a Greccio da padre Amando Trujillo Cano, ministro generale del Terz’ordine regolare. Aprendo i lavori, mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti, ha sottolineato il valore del “camminare insieme”, l’intenzione di “raccogliere e non disperdere o diluire la ricchezza inconfondibile dell’esperienza di Francesco d’Assisi” e il fascino che il santo continua ad esercitare, tale da fare dell’VIII centenario l’occasione di “una nuova stagione di evangelizzazione”. Parole riprese dal vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, che ha sottolineato come oggi sia forte la riscoperta di Francesco “dal punto di vista della pace, dal punto di vista del dialogo interreligioso, dal punto di vista dell’ecologia”. Anche mons. Riccardo Fontana, ha sottolineato “il coraggio di Francesco di andare contro corrente”, inteso come capacità di “dare avvio a una conversione” che passa attraverso l’umiltà: la chiave giusta per “rimettere in cammino le nostre Chiese senza pensare troppo al passato, alla grandezza, alla magniloquenza… La forza di Dio sta nel far apparire nella piccolezza del presepio la grandezza della misericordia”. A chiudere il ciclo degli interventi è stato un momento di preghiera, guidato dall’arcivescovo Rino Fisichella, che nel suo intervento ha ricordato come proprio nel santuario di Greccio, il primo dicembre di due anni fa, Papa Francesco firmò la lettera apostolica Admirabile signum sull’importanza del presepe. Il presidente del Pontificio Consiglio per la nuova evangelizzazione ha spiegato che il documento offre alcune chiavi di lettura per vivere l’VIII centenario francescano nel modo migliore: “Ricordare non significa soltanto compiere un atto storico, equivale piuttosto ad avere uno sguardo sul futuro. Noi cristiani non siamo chiamati a vivere di nostalgia, siamo chiamati ad incarnare la speranza”.

 

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