Diocesi: mons. Nolè (Cosenza) per l’inizio dell’anno catechistico, “prevedere nuove strategie di evangelizzazione”

Una lettera “per l’inizio del nuovo anno catechistico”. L’ha scritta alla diocesi di Cosenza-Bisignano l’arcivescovo Francesco Nolè. “Desidero raggiungervi in questo tempo particolare per manifestarvi la mia vicinanza, la mia preghiera e il mio incoraggiamento”, ha scritto il presule, ricordando che “è stato ed è un periodo complesso e delicato, che ha segnato profondamente le nostre vite”. “Vogliamo perciò riprendere la catechesi in Parrocchia” – le parole del pastore bruzio – “proseguendo o avviando il dialogo con le famiglie e con i ragazzi, magari coinvolgendo anche padrini e madrine, per pensare insieme tempi e modalità per un nuovo inizio”. Ripartono le celebrazioni dei sacramenti dell’iniziazione cristiana, con mons. Nolè che invita i parroci, relativamente alle cresime degli adulti, “di non accontentarsi di qualche fugace incontro, ma di prevedere nuove strategie di evangelizzazione, quasi come per un primo annuncio della fede”. Per l’arcivescovo, “è necessario pianificare un percorso spirituale che renda i candidati sempre più consapevoli della grazia che riceveranno”. Sostenuto dall’Ufficio Catechistico nazionale e da quello diocesano, mons. Nolè “suggerisce” di “iniziare le attività ordinarie di catechesi in Avvento, con l’inizio dell’anno liturgico. Valorizzeremo questi mesi, da settembre a novembre, per prepararci al meglio alla ripresa”. Indirizzando un saluto ai genitori, il presule li ha invitati ad “avviare o continuare il dialogo con i catechisti e i sacerdoti delle vostre parrocchie, magari coinvolgendo anche padrini e madrine, per pensare insieme come e quando riprendere”. Mons. Nolè ha auspicato che i genitori partecipino con i propri figli alla messa domenicale. “Gesti, atteggiamenti, parole e insegnamenti di vita quotidiana, semplici momenti di preghiera vissuti insieme a casa, la cura delle relazioni e del tempo condiviso, sono palestra di comunione, di fraternità, di servizio e di perdono che vale molto più di ogni pur necessario insegnamento da parte dei catechisti e dei sacerdoti”.

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