Catastrofi naturali: ActionAid, linee guida per rendere sicuro il futuro di milioni di italiani che vivono in territori a rischio sismico o idrogeologico

“Il Recovery Plan è l’opportunità per il Governo di inserire misure volte alla messa in sicurezza di tutto il territorio italiano e alla protezione delle comunità. Un’occasione per rendere sicuro il futuro di milioni di italiani che vivono in territori a rischio sismico o idrogeologico”. È la richiesta che ActionAid con le Linee guida della campagna #SicuriPerDavvero ha presentato oggi in Parlamento e ai decisori politici.
Sette temi strategici elaborati in due anni e 11 incontri grazie a un processo partecipativo con le comunità dei territori colpiti da catastrofi che dettagliano la richiesta di un Piano nazionale integrato di investimenti, supportato da una governance stabile e un apparato legislativo esaustivo.
“Negli ultimi 70 anni le catastrofi naturali hanno causato danni per 290 miliardi di euro: un enorme spreco di risorse se consideriamo che ad ogni disastro si è sempre ricominciato tutto daccapo, senza fare tesoro delle esperienze passate. Oggi il Recovery Fund rappresenta un’opportunità unica per l’Italia. L’Europa ci chiede di dare priorità negli investimenti al tema della sostenibilità ambientale e, alla luce di questo, il Governo deve prendere atto della fragilità del nostro territorio e della vulnerabilità delle comunità. È fondamentale che l’Italia diventi un Paese resiliente, capace di ridurre i rischi e di rispondere efficacemente agli shock da disastro naturale diminuendone gli effetti per la popolazione nel breve, medio e lungo periodo. Solo così in una futura catastrofe le perdite di vite umane, i danni materiali e le inevitabili conseguenze economiche e sociali saranno ridotte e mitigate”, spiega Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid.
La campagna #SicuriPerDavvero ha attraversato tutta l’Italia in 11 tappe dal 2018 al 2020. “Lavoriamo tutti insieme perché il paese faccia un passo avanti verso la realizzazione di un “sistema delle ricostruzioni” che superi il modus operandi finora dominante caratterizzato da percorsi, procedure e normative sempre differenti da un sisma all’altro, da un territorio ad un altro. È il momento di costruire – con la collaborazione di tutti gli attori coinvolti – un sistema delle ricostruzioni condiviso” sottolinea Fabrizio Curcio, capo Dipartimento Casa Italia.
Le Linee guida chiedono “una politica attiva di pianificazione, prevenzione e riduzione dei rischi; una strategia di risposta all’emergenza che non sia basata su modelli astratti, ma che coinvolga le persone e tenga conto dei loro bisogni specifici; la stesura di un codice unico che disciplini le misure e gli strumenti di sostegno economico per le ricostruzioni; una struttura di governance delle ricostruzioni definita e uniforme; la trasparenza da parte delle istituzioni; la partecipazione delle comunità nei processi di pianificazione, risposta all’emergenza e ricostruzione; un’assoluta priorità dedicata alle scuole, alla loro messa in sicurezza e al loro riconoscimento come spazio aperto e rifugio sicuro in caso di emergenza.

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