Coronavirus Covid-19: mons. Pizzaballa (Gerusalemme), “ci siamo ritrovati impotenti. Dobbiamo pregare e sostenerci l’un l’altro”

(Foto: AFP/SIR)

La Quaresima ricorda a tutti che “siamo polvere; ed ora vediamo che lo siamo realmente. Vogliamo avere il controllo su ogni cosa nel mondo e un piccolo virus distrugge tutto. È importante andare a ciò che è essenziale: la nostra vita è, e noi siamo fatti, per l’Eternità. Abbiamo bisogno di Dio!”. Ad affermarlo mons. Pierbattista Pizzaballa, amministratore apostolico Patriarcato Latino di Gerusalemme, durante l’omelia della preghiera di riparazione, celebrata a Gerusalemme il 15 marzo scorso e resa nota nella serata di ieri dallo stesso Patriarcato latino. “Ci siamo ritrovati impotenti. Tutto quello che abbiamo costruito, tutte le nostre strategie crollano. Vediamo che realmente non abbiamo potere su noi stessi, non siamo i padroni delle nostre vite”, ha detto l’arcivescovo che ha invitato ad avere speranza. “Speranza – ha però precisato – non è lo stesso che ottimismo: speranza è la capacità di dare un significato a quello che stiamo vivendo nella vita presente”. Davanti al virus che ha “cambiato il mondo e paralizzato ogni cosa” impedendo anche la celebrazione dell’Eucaristia, “dobbiamo fare solo una cosa: pregare! Non solo preghiera, ma dobbiamo ricominciare a fare quello che facevano i nostri padri e che abbiamo dimenticato. Pregare insieme in famiglia. Non possiamo andare in chiesa, non possiamo andare al lavoro, dobbiamo stare chiusi nelle nostre case. Suppongo che ci siano molte cose da fare a casa, molte opportunità: internet, televisione… Ma (è necessario) trovare un momento in cui la famiglia spegne tutto e prega insieme. È un’occasione, dal momento che di solito nella vita normale siamo sempre qui e là, non ci incontriamo per stare insieme, per mangiare insieme. Ma anche per dare insieme uno spazio a Dio. La preghiera in famiglia darà nuova vita alle nostre famiglie e guarirà molte delle nostre ferite”. “Dobbiamo anche pensare e pregare per tutti quelli che sono colpiti da questo virus, ma anche per molti altri che a causa di questo virus rimangono senza lavoro, senza prospettiva per il loro futuro, migliaia di famiglie ovunque. Questa – ha concluso mons. Pizzaballa – è una opportunità e in questa opportunità noi, come Chiesa, come diocesi, tutti insieme dobbiamo lavorare per trovare modi, attraverso la preghiera e la carità, per supportarci l’un l’altro ed esprimere la nostra Comunità in un cuore solo, nella preghiera, come ho detto, condividendo quello che abbiamo”.

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