Infanzia: Sos Villaggi dei bambini, genitori preoccupati più dal rischio contagio a scuola che dai possibili problemi di apprendimento con la Dad

Da un lato l’entusiasmo dei ragazzi per il ritorno a scuola, dall’altro le paure dei genitori. Infatti la totalità di mamme e papà lamenta almeno una preoccupazione. Tra questi, il 25% dichiara di essere preoccupato per il rischio di contagio all’interno degli istituti e il 17% negli assembramenti fuori (specialmente i genitori dei ragazzi delle medie). In misura minore si temono possibili problemi di apprendimento collegati all’attivazione della Dad (14%), che con il nuovo anno scolastico ha assunto la veste di Didattica digitale integrata (Ddi). È quanto emerge dal sondaggio “Nutrire l’infanzia. Povertà educativa, divario digitale”, realizzato da Ipsos per conto di Sos Villaggi dei bambini per indagare, alla vigilia della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenza, le dinamiche all’interno delle famiglie italiane dopo la ripresa dell’anno scolastico in questa nuova fase pandemica.
E se per quanto concerne protocolli e misure, 7 genitori su 10 pensano che i propri figli stiano rispettando le regole con entusiasmo, secondo mamme e papà, il 75% dei ragazzi di elementari e medie ha vissuto la positività al Covid-19 nella propria classe con preoccupazione. Dal punto di vista dell’organizzazione familiare, le quarantene hanno generato difficoltà per quasi 8 famiglie su 10, prevedibilmente con maggiore impatto per i genitori degli alunni delle elementari.
Problemi vengono anche segnalati per il pasto a scuola: quasi 6 genitori su 10 hanno dichiarato che nel periodo di rilevazione il proprio figlio non stava fruendo del servizio mensa, o per scelta (20%) o perché non previsto dalla scuola (37%). “Eppure – viene spiegato – il pasto a scuola rappresenta un aiuto valido, talvolta indispensabile: in poco più di una famiglia su dieci (12%) la disattivazione del servizio di refezione comporta l’incapacità di garantire ai ragazzi un pasto giornaliero ben bilanciato in termini nutrizionali (7%) o addirittura la mancanza del principale pasto giornaliero (5%) a causa delle difficoltà economiche in cui versa la famiglia”.
E se, ripensando al lockdown della scorsa primavera, il 66% dei genitori valuta positivamente l’esperienza dei propri figli con la Dad, il 74% ha dovuto fronteggiare problemi legati principalmente alla necessità di accompagnare e riprendere i figli a scuola.

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