40 anni terremoto Irpinia: Geologi, “conoscenza del territorio e prevenzione per difendersi dai terremoti”

“La cifra impiegata per le ricostruzioni post-evento dei terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi 50 anni supera i 150 miliardi. Tali risorse, utilizzate per la prevenzione, avrebbero evitato o limitato le tragedie segnate da pesantissime perdite in vite umane, oltre che da sconvolgimenti sociali a lungo termine, spesso poco considerati e difficilmente risanabili”. Così il Presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Arcangelo Francesco Violo, traccia un bilancio degli ultimi 40 anni, da quando quella sera del 23 novembre l’Italia centro meridionale fu devastata da un forte terremoto. Alle 19.34 una scossa fortissima di magnitudo 6.9 con epicentro tra i comuni di Teora, Castelnuovo di Conza e Conza della Campania provocò 2.914 vittime, 280 mila sfollati e 8.848 feriti. “Oggi possiamo dire che il progresso delle conoscenze tecnico-scientifiche ha portato ad un approccio decisamente più aderente alla reale fragilità sismica del territorio, – prosegue Violo – ma resta ancora molto da fare nell’attuazione delle procedure di mappatura della pericolosità sismica e conoscenza geologica di base”. Sul tema i geologi italiani hanno promosso per oggi il Webinar “Eredità ed esperienze a 40 anni dal terremoto Irpino-Lucano”. Lo scopo, conclude il presidente, “é mantenere viva la memoria di un evento così tragico e rappresentare un’occasione di confronto che porti ad individuare azioni concrete affinché le competenze dei professionisti tecnici italiani ed il progresso delle conoscenze scientifiche possano tradursi in una serie di efficaci politiche di prevenzione del rischio sismico”.

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