Nobel per la pace a Wfp: Caruso (Università Cattolica), esiste un “legame strettissimo tra insicurezza alimentare e conflitto armato soprattutto nei Paesi più fragili”

C’è un “legame strettissimo tra insicurezza alimentare e conflitto armato soprattutto nei Paesi più fragili”. Lo ha sottolineato Raul Caruso, associato di Economia della pace alla facoltà di Scienze linguistiche e letterature straniere nel campus di Milano dell’Università Cattolica, commentando, su Cattolicanews, il Premio Nobel per la pace al World Food Program per il suo impegno nel combattere la fame e per il suo contributo a migliorare le condizioni per la pace nelle aree colpite dai conflitti.
Caruso ha sottolineato due punti in particolare. Il primo è che si tratta di un premio “dato a un’agenzia delle Nazioni Unite e questo ci ricorda che la cooperazione multilaterale tra Paesi è la chiave essenziale per il mantenimento della pace”. “Per costruire la pace, infatti, non c’è alternativa alla cooperazione internazionale e al dialogo multilaterale nelle sedi opportune”, ha aggiunto il docente.
Il secondo pensiero è andato a uno dei fattori dell’insicurezza alimentare: “Il mancato accesso dei più fragili al cibo. Molte aree del mondo si stanno desertificando a causa del cambiamento climatico e questa desertificazione ha generato non solo una mancanza di cibo ma anche di pace per molte popolazioni”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori