Belgio: vescovi chiedono cancellazione debito dei Paesi in via di sviluppo. Per Covid-19 a rischio povertà estrema 100 milioni di persone nel mondo

I vescovi del Belgio uniscono la loro voce a quella di Papa Francesco e delle altre Chiese cristiane per chiedere la cancellazione del debito dei Paesi in via di sviluppo. In una nota diffusa questa mattina, i vescovi prendono atto dell’ammonimento della Banca mondiale secondo la quale oltre 100 milioni di persone saranno costretti alla povertà estrema a causa della pandemia. Per cercare di arginare questo processo, le comunità cristiane di tutto il mondo hanno chiesto di congelare il debito dei Paesi in via di sviluppo almeno per la durata di questa pandemia. Anche la Banca mondiale e il Fondo monetario internazionale hanno fatto pressione sui governi e sui singoli creditori. “La cancellazione del debito – scrivono oggi i vescovi del Belgio – è il modo più veloce per liberare i fondi necessari per evitare che milioni di persone cadano inutilmente in condizioni di estrema povertà a causa della pandemia”. Questo appello fa eco a quello lanciato da Papa Francesco per la Giornata mondiale di preghiera per la custodia del Creato il 1° settembre. Su iniziativa dei vescovi del Belgio, sarà organizzata anche una raccolta speciale durante le celebrazioni del 14 e del 15 novembre, in concomitanza con la Giornata mondiale dei poveri nella Chiesa cattolica. Il ricavato sarà donato a Entraide & Fraternité e Broederlijk Delen.

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