Diocesi: Assisi, il vescovo istituisce il premio internazionale “Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità”

Si chiamerà “Francesco di Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità” il premio internazionale annunciato dal vescovo di Assisi– Nocera Umbra–Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, ieri sera, nel santuario della Spogliazione, in occasione della presentazione del libro della giornalista Safiria Leccese, dal titolo: “La ricchezza del bene”. Il premio, il cui statuto verrà firmato dal vescovo nel giorno della beatificazione di Carlo Acutis, che si terrà sabato 10 ottobre alla ore 16,30 nella basilica superiore di San Francesco, nasce per promuovere un rinnovamento dell’economia all’insegna dell’universale fraternità di tutti gli esseri umani, a partire dalla condizione e dagli interessi dei più umili e disagiati. Il premio, spiega una nota della diocesi, è specificamente finalizzato ad incoraggiare quei processi economici “dal basso”, in cui persone con scarse possibilità economiche, in qualunque parte del mondo, ma specie nelle regioni più povere, si mettono insieme intorno a valide idee progettuali, contando soprattutto sul “capitale della fraternità”.

Il vescovo nell’illustrare l’iniziativa ha sottolineato che si tratta di “una carità generativa. Il premio sarà di carattere simbolico, educativo e avrà anche dei momenti addirittura scientifici perché vogliamo riflettere su quello che succede nel mondo, vogliamo capire i dinamismi, vogliamo andare anche nella direzione di percorsi che ci aiutino a fare un mondo più bello a tutti i livelli”. Durante l’incontro sono state raccontate dal vivo tante storie imprenditoriali di bene. E per la prima volta è intervenuto anche il papà di Carlo, Andrea Acutis, che ha sottolineato “la scelta di coerenza fatta da San Francesco con la spogliazione. Questa coerenza totale è ovviamente un atto eroico, ma è un atto che genera una semplicità, un’unicità, una forza che è quella che ha poi creato San Francesco che è unica. Carlo anche lui, è ovviamente un po’ difficile paragonarlo a San Francesco, ma non era diviso in se stesso”.

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