Diocesi: Caritas Como, una nuova sede per “porta aperta” il servizio di orientamento e ascolto per i senza dimora

Il Coordinamento servizi “Porta Aperta” della Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio Onlus ha una nuova sede a Como, in viale Varese 25, accanto alla Basilica del Santissimo Crocifisso. Il trasloco è avvenuto questa settimana e da lunedì 12 ottobre il servizio, fiore all’occhiello della rete Caritas nella città di Como, aprirà nei nuovi locali concessi il locazione dalla parrocchia della Ss. Annunciata; spazi che sono stati completamente ristrutturati e ammodernati negli ultimi mesi. Qui riprenderanno le normali attività svolte da “Porta Aperta” fin dalla sua nascita, nel settembre 1999, a partire dall’attività di ascolto e orientamento ai servizi del territorio per i senza dimora che vivono in città di Como. “Abbiamo cercato di creare il minor disagio possibile ai nostri utenti, già provati da un periodo non facile legato alle conseguenze che l’emergenza Covid sta avendo sulla normale attività dei servizi presenti in città, e dopo pochi giorni di stop siamo pronti a ripartire. Per ‘Porta Aperta’ questo rappresenta realmente un nuovo inizio”, precisa il responsabile del servizio, Beppe Menafra. Per capire l’importanza di questo luogo è sufficiente guardare ad alcuni dati: sono circa 20mila le persone transitate per i locali di “Porta Aperta” dalla sua apertura a oggi con una media di circa mille persone all’anno: nel corso del 2019 si sono rivolte al servizio 1229 persone a fronte delle 1179 del 2018. “Ripartire in un luogo nuovo, bello e accogliente rappresenta per noi uno stimolo a continuare con passione e dedizione il nostro servizio”, è il commento del direttore della Caritas diocesana Roberto Bernasconi. “Questa nuova apertura – aggiunge – sottolinea l’impegno della rete Caritas, insieme alla comunità ecclesiale, sul fronte delle povertà e, proiettandosi verso il futuro, rinnova la nostra missione nel prestare ascolto alle persone e ai loro bisogni anche in contesti di cambiamento come quelli che stiamo vivendo”.

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