Educazione alla pace: don Soddu (Caritas), “opera-segno di Bari, un percorso per giovani di gruppi sociali bisognosi di riconciliazione”

foto SIR/Marco Calvarese

(Rondine) Un progetto di formazione alla pace e al dialogo rivolto ai giovani delle aeree del Mediterraneo. Così don Francesco Soddu, direttore della Caritas italiana, ha illustrato oggi a Rondine Cittadella della Pace (Arezzo), l’“opera segno” frutto dell’incontro dei vescovi del Mediterraneo, promosso dalla Cei, e svoltosi a Bari dal 19 al 23 febbraio scorso. L’opera – presentata nell’ambito dell’evento “Grazie Liliana”, l’ultima testimonianza pubblica della senatrice Liliana Segre alle scuole italiane e ai giovani del mondo – sarà realizzata con l’Associazione Rondine Cittadella della Pace che da anni è impegnata per la riduzione dei conflitti armati nel mondo e per la trasformazione creativa del conflitto in ogni contesto.

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

Don Soddu ha spiegato che Caritas Italiana ha individuato, per questo progetto, quattro macro regioni Balcani, penisola Turca, Medio-Oriente e Nord Africa da dove arriveranno i giovani protagonisti dell’opera segno. “Non si tratta – ha avvertito il direttore di Caritas Italiana – di una semplice borsa di studio ma di un vero percorso che coinvolgerà giovani rappresentativi dei gruppi sociali antitetici, e pertanto più bisognosi di riconciliazione. È un progetto per sua natura aperto al futuro perché rappresenta, da un punto di vista evangelico, la logica del seme e del lievito. Rondine, a riguardo, ha raccolto la grande eredità del sindaco di Firenze, Giorgio La Pira. Non si tratta solo di un percorso di educazione alla pace e di riconciliazione ma anche culturale che si affianca ad una visione politica intesa come impegno nella comunità”. “Il progetto – così come presentato a Bari al termine dell’incontro – durerà due anni si comporrà di quattro fasi, da realizzarsi nei paesi di origine, in Italia presso l’Associazione Rondine e presso l’Università di Siena (all’interno della cornice scientifica della ricerca-azione individuata dalla Cattolica) e l’ultima fase di nuovo nei Paesi di provenienza dei giovani, dove verranno seguiti in un percorso di ricaduta e sostenibilità progettuale a livello locale. I giovani resteranno coordinati in una rete, in modo da valorizzare anche negli anni futuri le specifiche competenze di ciascuno”.

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