Fratelli tutti: Clar (America latina), “ci riporta al cuore del Vangelo”

Un messaggio “tempestivo e provocatorio”, che riporta i credenti “al cuore del Vangelo”; cioè, “la fratellanza universale e la fraternità con ciascuno”. L’enciclica “ricorda che ci apparteniamo e condividiamo la fragilità”. Così, in una nota, la Confederazione latinoamericana dei religiosi e delle religiose (Clar) commenta l’enciclica “Fratelli tutti”.
Come esseri umani, riflette la Clar, “sperimentiamo una vulnerabilità condivisa, viviamo in mezzo a un comune bisogno di compassione e amore solidale che dalla nostra fede ci aiuta a far emergere la vita in ognuno e soprattutto in chi vive un rischio permanente”.
Per i religiosi, questa enciclica è “una meditazione ad alta voce su tutto ciò che il Santo Padre ha contemplato dal silenzio della preghiera, quindi in modo semplice ci apre alla sapienza di Dio”. Prosegue la nota: “Non sorprende che l’enciclica abbia un messaggio che sfida i leader politici e religiosi sul dialogo e sulla ricerca del bene comune. Il Papa ci incoraggia a prestare attenzione al globale, pur senza cessare di guardare al locale”.
Secondo la Clar, l’enciclica è un “invito a superare ogni individualismo a pensare di più in comune, a vivere in termini di cura della vita, come migliore testimonianza della nostra fede in Dio”. E analizzando il documento dal contesto della vita religiosa, insiste sulla possibilità di creare “un nuovo modo di essere Chiesa; dove si rema in direzione della vita e soprattutto della vita ferita. Senza dimenticare che il testo è un completamento dell’enciclica Laudato Si’”.

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