Pillola dei 5 giorni dopo: Medicina solidale e Uif, appello a ministro Speranza. “Valutare impatto psicologico su minori”

La recente decisione dell’Agenzia italiana del farmaco di consentire l’accesso delle giovani adolescenti alla pillola dei 5 giorni dopo “senza prescrizione medica e senza essere accompagnate da un genitore, è in evidente contrasto con la legge n. 194/1978, il cui obiettivo primario è la tutela sociale della maternità e la prevenzione dell’aborto, da perseguire attraverso politiche di tutela della salute delle donne. In particolare, per l’aspetto concernente le minori, la legge prevede il consenso dei genitori o l’autorizzazione del giudice tutelare. La decisione dell’Aifa è, dunque, illegale, e fa specie che sia stata avallata dal ministro della Salute. Tra l’altro, il provvedimento si inserisce in un momento in cui l’uso sfrenato del web da parte dei giovani, lasciati sempre più soli, incita al sesso sfrenato e genera abusi sempre più frequenti da parte di ‘maggiorenni’”.
È quanto dichiarano congiuntamente Lucia Ercoli, coordinatrice dell’associazione Medicina solidale, ed Elisabetta Rampelli, presidente Unione italiana forense (Uif). Di qui un appello al ministro della Salute, Roberto Speranza, a valutarne le “conseguenze a medio e lungo termine, sia sul piano dello sviluppo psicologico della minore che su quello della trasformazione delle relazioni sociali. L’accesso diretto alla pillola abortiva – spiegano – potrebbe spingere le adolescenti ad evitare le ordinarie cautele, e potrebbe ampliare i confini di quell’area grigia in cui l’abuso e lo sfruttamento sessuale continueranno a restare sommersi e inaccessibili ad ogni tipo di indagine e ad ogni tipo di intervento”. Ercoli e Rampelli evidenziano un’altra contraddizione: “Un adolescente non ha il diritto di scelta in ambito familiare, ma può scegliere di andare in una farmacia ed acquistare un farmaco che pone fine a un’altra vita”.
“Tutelare l’adolescenza significa tutelare il futuro del nostro Paese e assicurare ai più giovani la possibilità di una vita piena e non condizionata”, concludono ricordando che il Governo, non ha ancora nominato il Garante nazionale per la tutela dei minori.

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