Fratelli tutti: p. Spadaro, “mettere la buona notizia del Vangelo a disposizione di tutta l’umanità come risorsa di salvezza”

Con “Fratelli tutti”, Papa Francesco “punta diritto alla venuta del ‘Regno di Dio’, come preghiamo nel Padre nostro, la preghiera che ci vede tutti fratelli perché figli di un unico Padre. Il senso del Regno di Dio è la capacità dei cristiani di mettere la buona notizia del Vangelo a disposizione di tutta l’umanità, di tutti gli uomini e le donne senza distinzione alcuna, come risorsa di salvezza e pienezza. In questo caso il Vangelo della fratellanza”. Lo sostiene p. Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, proponendo nel numero della rivista in uscita sabato una “guida alla lettura” dell’enciclica che, premette, “rappresenta il punto di confluenza di ampia parte del suo magistero”. La fratellanza “è stata il primo tema al quale Francesco ha fatto riferimento dando inizio al suo Pontificato, quando ha chinato la testa davanti alla gente radunata in piazza San Pietro”, ricorda il gesuita sottolineando che “Fratelli tutti declina insieme la fraternità e l’amicizia sociale. Questo è il nucleo centrale del testo e del suo significato”. Il Papa, prosegue l’analisi di Spadaro, propone una “fraternità senza confini”. Soffermandosi sui drammi del nostro tempo, attraverso una “lettura teologica” Francesco ne ricostruisce i tasselli: politica ridotta a marketing, cultura dello scarto, mancato rispetto dei diritti umani, xenofobia, chiusure e intolleranza favorite anche dalla comunicazione. Di qui l’invito ad un “percorso di speranza” costituito da numerosi passi, contrassegnato da una “visione inclusiva” e all’interno del quale l'”incontro e il dialogo si fanno ‘cultura dell’incontro'”. L’ultima parte dell’enciclica, annota Spadaro, è dedicata alle religioni e al loro ruolo al servizio della fraternità. “Le religioni raccolgono secoli di esperienza e di sapienza, e dunque devono partecipare al dibattito pubblico così come la politica o la scienza”. Il documento si conclude con un appello – un’ampia citazione del documento firmato dal Papa e dal Grande Imam Aḥmad al-Tayyeb ad Abu Dhabi – e due preghiere che ne esplicitano senso e destinatari.

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