Comboniani: nasce il primo cantiere “Casa Comune” per costruire “riflessioni e azioni sociali”

La missione comboniana in Italia apre un nuovo cantiere che si articolerà in un biennio (2020-2022), coinvolgendo l’intera Famiglia Comboniana: religiose e religiosi, secolari, laiche e laici. Un progetto che intende costruire “spazi di riflessione e azioni concrete di trasformazione sociale intorno a temi precisi”, come migrazioni, economia solidale, ecologia integrale, diritti umani, armamenti e pace, spiritualità ecumenica e interreligiosa.
Il primo appuntamento del cantiere “Casa Comune” è incentrato sulle migrazioni ed è aperto alla partecipazione della società civile – dalle parrocchie alle associazioni, alle ong – e dei movimenti popolari. “Alla luce dei cambiamenti in corso, non possiamo che augurarci una nuova stagione in materia di immigrazione: il nuovo decreto approvato dal Consiglio dei ministri è solo un primo, ma importante passo politico – si legge in una nota –. La strada da percorrere è ancora lunga e ci auguriamo porti, come chiediamo con la campagna ‘Ero straniero’, verso un superamento della Bossi-Fini attualmente in vigore. Non solo abbiamo bisogno di un ripensamento globale delle politiche migratorie del nostro Paese, ma anche di una riforma della legge sulla cittadinanza che possa considerare a pieno titolo cittadini del nostro Paese persone nate o cresciute qui da genitori stranieri”.
Il progetto verrà presentato nella serata di oggi, 15 ottobre, alle 20.45, alla Casa della carità di Milano e sarà possibile seguirlo anche on line. Parteciperanno: don Virginio Colmegna, presidente della Casa della carità, Gherardo Colombo, ex magistrato, Nello Scavo, giornalista di Avvenire, e padre Filippo Ivardi, direttore di Nigrizia, rivista dei missionari comboniani.

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