“Registriamo un calo spaventoso di aiuti umanitari. E ci preoccupa la decisione degli Stati Uniti di chiudere l’agenzia UsAid che gestiva il 41% degli aiuti nel mondo: anche la nostra Caritas ne ha risentito. Fino a oggi non siamo alla tragedia umanitaria. Però siamo al limite delle nostre possibilità”. È l’arcivescovo di Kiev Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, a dare voce a questa preoccupazione in un’intervista rilasciata ad Avvenire e Sir, che sarà pubblicata domani sul quotidiano nazionale e sul sito www.agensir.it. “Ogni volta che sono in agenda iniziative diplomatiche – racconta l’arcivescovo maggiore dei greco-cattolici ucraini – i bombardamenti si intensificano. La Russia si accanisce, quasi a voler accrescere la sua posizione al tavolo negoziale. La crisi umanitaria si fa sempre più preoccupante. Abbiamo nuove evacuazioni forzate dalle aree dove si assiste a un’escalation degli attacchi: da Sumy a Kharkiv, da Dnipro a Zaporizhzhia. Quindi nuovi sfollati e ulteriore distruzione di villaggi. Mi domando: quanto resisteremo?”.