
Una distribuzione rapida, sicura e senza ostacoli degli aiuti a Gaza: a chiederlo è Tom Fletcher, sottosegretario generale per gli Affari umanitari (Ocha) e coordinatore degli aiuti di emergenza delle Nazioni Unite, sulla ripresa della distribuzione degli aiuti a Gaza. In una dichiarazione, diffusa nella giornata di ieri, Fletcher ribadisce “tutta la competenza, la determinazione e la trasparenza morale delle Nazioni Unite e dei partner umanitari per fornire aiuti in tutta Gaza”. Riguardo alla “Gaza humanitarian foundation”, sistema indipendente con cui Usa e Israele intendono gestire l’invio degli aiuti senza appoggiarsi all’Onu, Fletcher ricorda: “Non perdiamo tempo: abbiamo già un piano. È radicato nei principi non negoziabili di umanità, imparzialità, neutralità e indipendenza. È sostenuto da una coalizione di donatori e dalla stragrande maggioranza della comunità internazionale. È pronto per essere attivato – oggi stesso – se solo ci verrà permesso di fare il nostro lavoro. Abbiamo le persone. Abbiamo le reti di distribuzione. Abbiamo la fiducia delle comunità sul campo. E abbiamo gli aiuti stessi – 160.000 pallet – pronti per essere spediti. Ora. L’abbiamo già fatto. Possiamo farlo di nuovo”. Il rappresentante dell’Onu rimarca: “Sappiamo come far registrare, scansionare, ispezionare, caricare, scaricare, ispezionare nuovamente, caricare di nuovo, trasportare, immagazzinare, proteggere dai saccheggi, tracciare, trasportare su camion, monitorare e consegnare – senza deviazioni, senza ritardi e con dignità in nostri aiuti umanitari. Sappiamo come raggiungere i civili in disperato bisogno e scongiurare la carestia. Basta. Chiediamo una consegna rapida, sicura e senza ostacoli degli aiuti ai civili in difficoltà. Lasciateci lavorare”.