Seconda giornata, ieri, del Festival biblico 2025, edizione di Treviso, sul tema dei “Salmi, libro infinito”. L’apertura, giovedì 15, nell’ex chiesa di San Teonisto, alla presenza di un folto pubblico, del vescovo, Michele Tomasi, del presidente del Consiglio comunale, Antonio Dotto, e di molte personalità religiose, civili e militari. Le musiche di progetto Davka e le riflessioni bibliche di padre Giulio Michelini, francescano, studioso di cultura ebraica e biblista, hanno messo in luce che un dialogo tra ebrei e cristiani, che hanno in comune la paternità di Abramo, è possibile anche attraverso i Salmi, patrimonio delle due religioni. Nel pomeriggio, in Seminario, l’economista Luigino Bruni aveva offerto una rilettura del salmo 137, “Quel canto che pone fine all’esilio”.
In piazza Rinaldi ieri, 16 maggio, un appuntamento davvero originale, dal titolo “Mi risveglio e sono ancora con te (Sal 139,18) Dal grido muto al canto ritrovato” con don Andrea Dal Cin, biblista, collettivo artistico “Plurale” (Chiara Ventura e Leonardo Avesani), Alessio Vigni (curatore progetti artistici e musicali), don Pietro Zardo, cappellano della casa circondariale di Treviso, i membri della cappellania del carcere e sei classi di studenti dell’Istituto Riccati-Luzzati di Treviso, moderati da Giovanna Azzola. Alcuni detenuti del carcere di Treviso e alcuni studenti e studentesse dell’Istituto trevigiano hanno scelto e letto dei Salmi (perlopiù testi che gridano al Signore il dolore, la violenza e la rabbia) e li hanno riscritti e musicati a ritmo di rap e trap. Affollata la piazza per questa originale iniziativa che ha saputo coinvolgere i giovanissimi all’interno del festival. Successivamente, sempre in piazza Rinaldi, la meditazione “Ho creduto, perciò ho parlato”, con Elisa Longo (poetessa).