“Con lui si conclude un pontificato che resterà impresso nella storia per l’impronta carismatica, umana, misericordiosa e di pastore chiaro che sapeva dove voleva condurre il popolo di Dio”. Lo dicono la superiora generale della Scalabriniane, sr. Neusa de Fatima Mariano, e le superiore provinciali, sr. Giuliana Bosini, sr. Alda Monica Malvessi, sr. Luiza dal Moro e sr. Elizabeth Pedernal, e tutte le Suore Missionarie di San Carlo Borromeo “unite ai migranti e ai rifugiati piangono la dipartita” del Pontefice. “I migranti e i rifugiati hanno in cielo un protettore”, dicono al Sir le religiose: “Umanamente è una grande perdita, prima di tutto per la Chiesa cattolica di centinaia di milioni di fedeli, ma anche per tutta l’umanità; nella fede è entrato nella resurrezione di Cristo che apre la via della generazione alla Vita vera per tutti noi”. Le suore scalabriniane ricordano alcune sue parole: “Gesù risorto con il suo corpo vive nell’intimità trinitaria di Dio! E in essa non perde la memoria, non abbandona la propria storia, non scioglie le relazioni in cui è vissuto sulla terra. Ai suoi amici ha promesso: ‘Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi’”.