Papa Francesco: Ginotta (Ucsi Piemonte), “padre nella fede, voce libera e profetica, guida instancabile del nostro tempo”

“Con profonda commozione, Ucsi Piemonte si unisce al cordoglio della Chiesa universale per la scomparsa di Papa Francesco, padre nella fede, voce libera e profetica, guida instancabile del nostro tempo”. Così Alessandro Ginotta, presidente dell’UCSI Piemonte, commenta la morte di Papa Francesco. “Come giornalisti cattolici, sentiamo il peso e l’onore di aver vissuto sotto il suo magistero un’epoca in cui la comunicazione ha ritrovato il suo cuore evangelico: parole semplici, vere, mai vuote. Francesco ci ha insegnato che comunicare non è riempire spazi, ma costruire ponti. È ascoltare prima di parlare. È servire la verità, anche quando è scomoda. È dare voce a chi non ce l’ha”, ha proseguito Ginotta, sottolineando che “nel suo modo di parlare – diretto, sincero, umano – abbiamo ritrovato lo stile del Vangelo. E in questo stile, il nostro mestiere ha trovato nuova linfa: scrivere non per dividere, ma per unire. Non per escludere, ma per accogliere. Anche negli articoli, anche nei titoli, ci ha chiesto rispetto. Rispetto per le persone, per le storie, per la verità”. “Papa Francesco – ha proseguito Ginotta – ci ha sfidati a non cadere nella logica dello scarto, che anche nei media si fa selezione crudele, silenzio calcolato, dimenticanza programmata. Ci ha chiesto di guardare l’ultimo e raccontarlo con dignità, non come notizia di passaggio, ma come volto da custodire. Ci ha ricordato – con la vita prima che con le parole – che la Speranza non è un’idea astratta, ma una responsabilità concreta: deve incarnarsi anche nei nostri articoli, nei nostri titoli, nel nostro modo di stare nel mondo. Perché chi legge trovi una breccia di luce, non solo una cronaca”. “Oggi – ha concluso il presidente delll’Ucsi Piemonte – piangiamo un Papa, ma restiamo con un’eredità viva. Con una lezione che ci chiama: essere narratori di Vangelo, anche nel caos dell’informazione. Con parole che curano, non che feriscono. Con verità che illumina, non che arma. Preghiamo per lui, con gratitudine. E preghiamo per noi, perché non dimentichiamo quanto ci ha chiesto. Con umiltà, continuiamo il suo cammino. Con la penna e con il cuore”.

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